I carri armati israeliani hanno superato la linea blu al confine con il Libano, entrando nelle zone dove è presente il contingente italiano coinvolto nella missione Unifil delle Nazioni Unite violando così la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
L’ordine ai caschi blu dell’Onu è quello di cercare riparo per tutto il settore ovest, tra Shama, Naqoura e lungo la costa.
Vengono segnalati scontri tra combattenti di Hezbollah e forze armate israeliane ad Ain Ebel, un piccolo centro una volta abitato da più di mille persone e attualmente in gran parte deserto a causa degli sfollamenti libanesi. Hezbollah ha detto martedì che i suoi combattenti hanno attaccato le forze israeliane a Labbouneh vicino ad al-Naqoura nel sud-ovest del Libano, dove hanno sede l’Unifil, le forze di pace delle Nazioni Unite. Il Jerusalem Post conferma che tre soldati israeliani sono stati feriti in combattimento nel sud del Libano.
Ieri il vice leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha pronunciato il suo primo discorso registrato dopo l’uccisione di Hassan Nasrallah, in cui ha detto che l’invasione di terra di Israele “non è avanzata” e ha ribadito che il movimento libanese è pronto a definire un cessate il fuoco.
Le forze armate israeliane hanno ucciso almeno 36 persone in attacchi in tutto il Libano e ne hanno ferite 150 solo nella giornata di ieri, ha riferito oggi il ministero della Sanità libanese. Questo porta il bilancio delle vittime dall’8 ottobre 2023 a 2.119, con oltre 10.019 feriti.
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Secondo il Wall Street Journal, l’amministrazione USA sarebbe “frustrata” dalla riluttanza di Israele nel condividere i suoi piani di rappresaglia contro l’Iran. La Casa Bianca starebbe esortando il suo più stretto alleato in Medio Oriente a non colpire le strutture petrolifere o i siti nucleari dell’Iran, ma “continua ad essere colta di sorpresa dalle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza e in Libano”.
A conferma di questa interruzione delle comunicazioni sensibili tra Washington e Tel Aviv, è arrivata anche la decisione del premier israeliano Netanyahu di annullare il viaggio del ministro della Difesa Gallant negli Stati Uniti, dove era previsto oggi un incontro con Austin. Secondo le fonti citate dal “Wsj”, Gallant avrebbe dovuto svelare alcuni dettagli del piano e discutere con l’omologo statunitense degli obiettivi israeliani nella guerra in Libano.
Secondo la Reuters l‘attesa telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro Benjamin Netanyahu per discutere i piani per colpire l’Iran si terrà oggi.
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A Gaza continua il mattatoio, la gente non sa dove fuggire
Non c’è fine all’inferno nel nord di Gaza, dove almeno 400.000 palestinesi sono intrappolati in mezzo a un nuovo assalto israeliano di terra e aereo nell’area. “I recenti ordini di evacuazione da parte delle autorità israeliane stanno costringendo le persone a fuggire ancora e ancora, soprattutto dal campo di Jabalia”, ha detto Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.
Il nuovo intenso assalto israeliano, iniziato sabato, ha costretto i rifugi e i servizi gestiti dell’Unrwa a chiudere, alcuni per la prima volta dall’inizio della guerra più di un anno fa, ha aggiunto Lazzarini su X. Tuttavia, molte persone si rifiutano di lasciare le loro case, sapendo che non c’è un posto sicuro a Gaza dove fuggire.
Almeno 17 palestinesi sono stati uccisi questa mattina in bombardamenti nel centro e nel nord di Gaza, secondo i media locali. Le forze armate israeliane stanno attaccando l’ospedale Kamal Awdan a Beit Lahia, insieme ad altre strutture mediche nel nord della Striscia di Gaza. Bombardamenti di artiglieria pesante sono stati segnalati questa mattina nelle sue vicinanze. Il dottor Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Awdan, ha detto che le forze israeliane gli hanno detto martedì sera che lui e tutti coloro che si trovavano nell’ospedale devono andarsene entro 24 ore o affrontare lo stesso destino dell’ospedale al-Shifa di Gaza City.
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Mara
Spero che anche la Siria organizzi una risposta alle violazioni del suo spazio aereo con bombardamenti in cui sono stati uccisi dei civili. Ho fiducia nel suo presidente Bashar Assad.
Matteo
Israele bombarda la Siria anche grazie ad un accordo sottobanco con la Russia (presente nel paese e storica alleata di Bashar Assad, negli ultimi anni anche in funzione anti-ISIS). Questo nonostante Mosca collabori attivamente con l’Iran. Insomma, ragionare in termini di blocchi come succedeva durante la guerra fredda potrebbe non essere del tutto corretto. Per tacere poi del ruolo più che ambiguo della Turchia, membro di peso della Nato. I doppi e tripli giochi si sprecano.
moreno stievano
la frustrazione e l’essere colti di sorpresa degli Usa
è una situazione che dura da tempo, eppure basterebbe togliere i fondi e non consegnare armi e munizioni per ristabilire le questioni, questo non sta succedendo, evidentemente così va anche troppo bene.
Giulio Pica
Cosa dicono ora Meloni, Crosetto e Tajani ? i servi di Israele che blateravano: “Salviamo i nostri ragazzi dell’Unifil” ora che fanno ? difendono i “nostri ragazzi” dai colpi di Isarele, magari sparati con armi italiane ?