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Palestina-Israele: sul margine del baratro

E alla fine è giunto il 13 dicembre.

Come ho scritto nei miei precedenti interventi, con il 13 dicembre 2024 lo Stato razzista sionista sta conducendo e continua a condurre la guerra più lunga della sua storia (di colonialismo aggressivo).

Questa situazione bellica cade in un momento particolarmente favorevole per i genocidi messianici perché, di concerto con il governo yankee, quello turco e con i tagliagole islamisti (definiti ribelli e rivoluzionari dai nostri main-stream), hanno frantumato lo Stato siriano costringendo alla fuga il presidente legittimo Assad, ogn’uno ritagliandosi un pezzo di Siria.

Per i sionisti significa un grande vantaggio strategico/tattico e comporta la disarticolazione e la separazione di quello che chiamano “l’asse del male” (Iran, Hezbollah, sciti iraqeni, Houti, alawiti), l’isolamento di Hamas a Gaza, la marginalità delle notizie sulla Cis-Giordania, la conquista di tutto il Golan sino al monte Hermon e oltre, da dove non vogliono andarsene più.

Il golpe in Siria, perché questo è stato, ha utilizzato i tagliagole islamisti propagandati come liberatori dalla CIA utilizzando internet (tramite le chat sui telefoni portatili in uso di massa), inoltre corrompendo quadri militari e civili dello stato siriano; questa ipnosi di massa ha trasformato il regime laico del partito Baath in un regime criminale e in liberatori gli integralisti di HTS i quali sono interessati a imporre la loro visione oscurantista alla società siriana e per questo hanno e avevano un odio profondo del regime di Assad, regime che da sempre sosteneva i resistenti palestinesi.

In questa illusione di massa sono caduti anche gruppi palestinesi in Italia che hanno inneggiato a una rivoluzione in Siria, in profonda ingratitudine per quanto aveva fatto Assad, illusione che è solo nel Meta-verso, senza capire che HTS è stato costruito e finanziato da yankee e sionisti (e dal regime turco) e ancora di più indifferente alla causa palestinese confermato dall’ordine di disarmare le formazioni palestinesi: chi palestinese in Italia si è fatto “stregare” lo è stato per una carenza di analisi marxista.

Credo, per quello appena esaminato, che a tempi brevi sionisti e yankee assaliranno lo Stato iraniano quale ostacolo più rilevante alla loro politica razzista e imperialista, governo scita che è il solo a mantenere una coerenza rispetto a osteggiare yankee e sionisti.

La situazione è particolarmente grave per il popolo palestinese perché l’ANP continua a reprimere i resistenti palestinesi in Cis-Giordania nella illusione che reprimendo Hamas e le fazioni combattenti loro possano convivere con i sionisti, idea sbagliata e suicida perché i coloni messianici ora si sentono assolutamente invincibili e penso a breve procederanno alla pulizia etnica della West-bank.

Dicevo a inizio intervento come l’attuale è diventata la guerra più lunga intrapresa dai razzisti sionisti ed è il caso di fare il punto della situazione.

Al 13 dicembre i palestinesi morti accertati a Gaza sono 44.930, i dispersi 7.083 (rilevati al 16/1/24 ultima statistica) e i feriti 106.624, quindi i razzisti messianici hanno assassinato sicuramente (ci sono molte migliaia di gazawi morti ma rimasti sotto le macerie) almeno il 2,2 %  e colpito il 6,7 % della popolazione, pretendere che questo non sia un genocidio da parte dei razzisti sionisti è veramente una sfida all’intelligenza umana, tanto più che i sionisti stanno attuando una strategia di morte per fame a Gaza.

La guerra in atto è costata sino ad ora ai sionisti la morte di 895 militari e di 949 “civili” (compresi ostaggi a Gaza assassinati da IDF, coloni armati e coloni assassinati dall’IDF il 7/10/23), per un totale di 1844 morti, uno dei bilanci peggiori tra le varie guerre affrontate dai sionisti (dei feriti mancano statistiche).

La guerra comunque continua perché dopo la tregua del 1/12/24 sono morti tra Gaza e Libano altri 10 militari.

E’ questa una situazione positiva per lo Stato sionista?

Vi sono molti elementi che depongono per il contrario di una grande vittoria sionista, il primo è che lo Stato sionista è ormai in uno stato di guerra continuo che vede mobilitato nell’esercito una quota notevole di riservisti e quindi una ricaduta sfavorevole per l’economia, per cui i riservisti dell’IDF per il 30% sono costretti a prestare servizio per oltre 150 giorni continuativi (notizia del 8/11/24).

Continuano le proteste degli israeliani che chiedono la liberazione degli ostaggi a Gaza.

Vi è divisione nel gruppo dirigente della destra sionista che ha provocato le dimissioni del ministro della Difesa Gallant.

Vi è un aumento dell’isolamento diplomatico dello Stato sionista dopo la richiesta di arresto per Netanyahu e Gallant da parte del Corte Penale Internazionale (21/11/24), notizia ora in sordina dopo i fatti di Siria.

Nonostante la disarticolazione dei governi avversi ai sionisti la minaccia di Hezbollah continua e per questo l’IDF, oltre che per motivi ideologici, ha occupato tutto il Golan.

Gli Houti dallo Yemen continuano a bloccare il traffico marino verso Eliat con relativo grave danno economico e continuano a lanciare missili verso le città sioniste.

La situazione in Cis-Giordania appare sempre più in ebollizione.

Il governo iraniano mantiene la sua linea di avversione contro i sionisti e quindi rimane una minaccia seria.

La mia valutazione è, nonostante la situazione favorevole ai sionisti, che lo Stato sionista sia ormai impelagato in una situazione che lo porterà alla dissoluzione.

La morte di Yaya Sinwar, che aveva una chiara visione politica e resistente  tra i palestinesi, è stato un danno enorme ma penso che egli abbia operato anche per formare quadri politici e militari in un’ottica non-religiosa, che è al contrario il limite dei dirigenti di Hamas.

Che sia così lo vedremo dagli accadimenti futuri, il nostro compito invece in Italia è non fare scendere l’attenzione sulla causa palestinese.

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1 Commento


  • Ettore Cauli

    Ottimo articolo, condivido.

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