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Zelenskij verso l’ammaina-bandiera, i giornalisti verso il manicomio

Cambia il regista, cambia il copione, l’attore si adegua. Se ne va Biden, sta per arrivare Trump (che ha figli sistemati in altri business, senza stipendi ucraini) e Zelenskij finalmente “scopre” quel che tutto il mondo ha capito da un pezzo: non può vincere la guerra, non può neanche recuperare un pezzetto del Donbass o della Crimea e – siccome non può pubblicamente dire che rinuncia ai territori che sono costati centinaia di migliaia di morti – si affida alla diplomazia futura.

A rendere decisamente meno “teatrale” il passaggio c’è sicuramente la situazione sul terreno, con l’esercito russo che avanza a velocità di crociera negli oblast russofoni e altrettanto fa nel Kursk, il pezzetto di territorio “invaso” dagli ucraini alla ricerca di un “contrappeso” da mettere sul tavolo dell’inevitabile trattativa.

Meglio fermarsi il prima possibile, insomma, piuttosto che attendere una situazione ancora peggiore. Come accade in tutte le guerre ormai perdute.

Cambia il copione, ma il nuovo testo non è ancora stato distribuito a tutta la troupe, sembra. E quindi c’è chi va avanti come prima, come gli ultimi soldati giapponesi nelle isole sperdute…

Certamente non è ancora arrivato ai media italiani, che da un lato ci ammanniscono la rivendicazione dell’attentato di Mosca contro il generale Kirillov come una “grande azione” contro un “obiettivo legittimo” (definizione del sedicente laburista Starmer, sempre più in bilico sulla poltrona da primo ministro britannico, ma patetico “guerriero indomabile” quando parla di Ucraina), dall’altro non sanno più che inventarsi per “condire” quel che avviene sul fronte militare, dove non c’è una buona notizia che sia una.

Tiene banco da mesi, ormai, il “mistero dei soldati nordcoreani”, che “certamente ci sono”, anzi “stanno combattendo” (a volte vengono dati nel Kursk, altre volte dalla parti di Pokrovsk, a 900 km di distanza) ma… non se trova uno da mostrare alle telecamere, né vivo né morto né prigioniero (gira da tempo una sola fotografia sfocata di un soldato dai tratti asiatici, come se la Russia non avesse popolazioni ai confini kazachi, azeri, uzbeki, cinesi, mongoli, ecc).

Per fugare il dubbio – o la certezza – che quella dei nordcoreani in Ucraina sia solo una delle tante panzane raccontate dai vertici di Kiev e megafonate dai media mainstream, a quelli del Corriere della Sera è venuta un’idea fulminante, nella sua semplicità: i soldati di Pyongyang ci sono, stanno combattendo, anzi muoiono a migliaia perché non conoscono le lingue, ma non ne viene fatto vedere neanche uno perché i mefistofelici russi “bruciano i loro volti per renderli irriconoscibili”. Che crudeltà verso così fedeli alleati…

Naturalmente per credere a questa ennesima variazione narrativa bisogna essere totalmente all’oscuro di cosa avviene in qualsiasi guerra (e magari non aver mai visto neanche un film di quel genere…).

In pratica ci viene detto che quando qualcuno dei tanti soldati coreani muore – tra un assalto a una trincea, un drone killer, un colpo di bazooka, in mezzo alla neve e ciabattando nel fango… – scatta un “cancellatore di volti” con la sua tanichetta di benzina che (sotto il fuoco ucraino, in mezzo al fango, ecc) corre a fare il suo terribile lavoro. Come se si stesse a sbianchettare un documento di testo seduti in redazione, no?

E questi “sbianchettatori di volti” sarebbe così bravi da non perdersi neanche un nordcoreano morto tra le migliaia di soldati russi e non che – secondo i bollettini stampa di Kiev – fanno la stessa fine ogni giorno.

Neanche il super-efficiente esercito ucraino – sempre stando alle note di quel ministero della difesa – riuscirebbe ad acchiapparne uno, né vivo né morto, prima che uno “sbianchettatore” compia la sua opera (rivelando con le fiamme anche la sua posizione, praticamente un suicida…).

Vabbè… Ormai lo abbiamo capito piuttosto bene che la “professionalità” del giornalismo mainstream è un ricordo di altri tempi, o un pregio di pochissimi e perciò notevoli inviati. Però anche come barzellettieri sono veramente arrivati alla frutta…

Ragazzi, se le sparate di così stupide i lettori finiranno con non credere più a nulla di quel che dite, neanche i risultati delle partite. Se non alzate il livello il direttore farà bene a licenziarvi…

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11 Commenti


  • Pasquale

    Ormai la stampa s’è sbiadita!!!


  • m

    in realtà la stampa italiana stimola l’intelletto, perché di tutto quel che scrivono è vero il contrario


  • Giancarlo Staffo

    Finché non si rovesciano i rapporti di forza nel mondo, contro Usa, Israele e alleati Ue-Nato, sarà un disastro per tutti i popoli,. Anche per l’Ucraina sarà così.


  • Ta

    Io capisco pure che li pagano tre euro ad articolo, però dai, uno scatto di pudore no?! Non dico dignità, ma almeno pudore…


    • Redazione Contropiano

      santevecchi è a stipendio pienissimo, come “inviato”..il suo stipendio potrebbe stupirci…


    • Redazione Contropiano

      santevecchi è a stipendio pienissimo, come “inviato”..il suo stipendio potrebbe stupirci…


  • Massimiliano

    mentre per quanto riguarda i trombettieri del governo ed i loro giornaletti manco buoni per la spazzatura si può anche capire tanta idiozia, quello che stupisce è l’ ex partito ormai succursale della destra del PD completamente allineato. Abbiamo una vicepresidente del parlamento europeo che schiuma rabbia contro ogni parola a sostegno della Russia. E qualcuno ancora lì vota pensando siano i residui del PCI, altra operazione sciagurata dei tempi moderni.


  • Massimiliano

    Comprensibile tanta disinformazione dal governo e dai suoi trombettieri di regime, con giornaletti che non hanno più lettori. Del resto un governo tanto servile non si vedeva da decenni. Quello che dovrebbe imbarazzare i loro elettori che continuano a votarlo , mi riferisco al PD , pensando di dare un voto utile a sinistra, e ormai un partito talmente appiattito agli ordini USA che supera spesso la finta destra al governo, con una vice presidente al parlamento europeo livida di rabbia nei confronti di chi osa dare un altra realtà della guerra in ucraina.


  • Virgilio Barachini

    forse vi siete dimenticati del ,Presidente del Consiglio Massimo D’Alema, guerrafondaio in Jugoslavia ed ora mercante di armi?!


  • Bernardino Marconi

    Ormai i media nazionali sono dei burattini al servizio del grande burattinaio USA che impartisce ciò che devono comunicare nei TG senza un minimo di dignità, vedi la panzana dei soldati nord coreani combattenti morti ma non riconoscibili perché sfigurato dai malvagi russi, le affermazioni ripetute a pappagallo “Ucraina fino alla vittoria” dettata dal nazista Zelensky. Facce di Bronzo.


  • paolo berti

    La verità è come un sughero spinto sott’acqua. Più lo butti giù più ha spinta per schizzare il alto quando la mano che lo sommerge non ce la fa più in nessun modo. Ed ecco che il sughero esce in alto fuori dall’acqua e proclama tutte le fandonie dette dai servi delle penne servili pronte a tutto scrivere perché disperate. Le cose stanno proprio come in questo articolo, che ho letto con piacere, non come uomo di parte, ma come uomo che ama la verità.

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