Lo scorso 15 novembre, il Tribunale per l’esecuzione delle sentenze ha accolto la richiesta di liberazione di Georges Ibrahim Abdallah, comunista libanese e combattente della resistenza palestinese, da 40 anni detenuto in Francia, nonostante sia liberabile dal 1999. Di fronte a quella che il suo avvocato, Jean-Louis Chalanset, ha definito come “una grande vittoria politica e legale”, il pubblico ministero ha immediatamente presentato ricorso.
Una nuova udienza avrà luogo giovedì 19 dicembre, ma il verdetto non sarà noto prima di alcune settimane. Sabato 21 dicembre, si terrà una giornata di mobilitazione internazionale e la Campagna unitaria per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah ha lanciato un appello per una manifestazione a Parigi per continuare la mobilitazione ed intensificare il rapporto di forza.
Dopo oltre un anno di genocidio a Gaza da parte di Israele, oltre 40mila morti, una situazione umanitaria catastrofica e l’estensione della guerra in tutta la regione, la mobilitazione per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah è più attuale che mai ed è parte integrante della lotta per la liberazione della Palestina e della lotta contro il sionismo e l’imperialismo.
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Ricorso del pubblico ministero, e poi? Georges Abdallah deve essere libero ora e subito!
Tutti insieme per una nuova manifestazione nazionale a Parigi, sabato 21 dicembre
“Con decisione in data odierna, il Tribunale per l’esecuzione delle sentenze ha concesso a Georges Ibrahim Abdallah la liberazione condizionale a partire dal 6 dicembre, a condizione che lasci il territorio francese e non vi compaia più”.
Il 15 novembre, il Tribunale per l’esecuzione delle sentenze di Parigi ha emesso il suo verdetto in risposta all’undicesima domanda di libertà condizionata di Georges Abdallah, presentata nel giugno 2023: Georges Abdallah deve essere libero! Questa decisione del tribunale – che conferma le due precedenti decisioni del 2003 e del 2013, ma non è più subordinata alla firma di un ordine di espulsione da parte del Ministro degli Interni – è senza dubbio una nuova vittoria politica e giuridica nel caso Abdallah, che si trascina ormai da quarant’anni. “Certo, il cambiamento richiede tempo e sicuramente ci saranno scosse qua e là. Ma il vento sta già soffiando nella giusta direzione” (Georges Abdallah, dichiarazione del 17 novembre 2012).
Tuttavia, questa vittoria non segna la fine della lotta, come tutti sappiamo: la sera del 15 novembre, il verdetto è stato sospeso dal ricorso presentato dalla Procura nazionale antiterrorismo e il 19 dicembre il tribunale si riunirà di nuovo a Parigi per “pronunciarsi sulla sorte” dell’uomo che i media francesi hanno definito dal 15 novembre – se non il combattente o il resistente – almeno come l’“attivista filo–palestinese Georges Abdallah”.
In questa questione eminentemente politica con i suoi numerosi “sconvolgimenti”, e per questa nuova tappa del 19 dicembre, noi – sostenitori di Georges Abdallah impegnati su questo terreno politico di lotta – riaffermiamo il nostro impegno indefettibile e totale a condurre la lotta fino all’effettiva liberazione del nostro compagno e, a tal fine, ci invitiamo a sviluppare, unire e coordinare le nostre forze per amplificare ulteriormente la mobilitazione e intensificare la campagna per la sua liberazione, in modo che nella prossima sentenza della Corte d’Appello di Parigi venga ancora una volta dettato un unico pronunciamento: Georges Abdallah deve essere libero!
Quindi sì, da qui al 19 dicembre, facciamo appello ancora una volta e più che mai che fioriscano mille iniziative in tutta la Francia e a livello internazionale per la liberazione di Georges Abdallah. Facciamo risuonare ovunque il nostro crescente slancio di solidarietà e di sostegno popolare, al grido unico di “La resistenza è un diritto! Liberare Georges Abdallah!”.
Dimostriamo la nostra mobilitazione che, lungi dall’esaurirsi, ha ormai un peso in questo rapporto di forza e che non fa che crescere massicciamente su tutti i fronti con il passare dei giorni, delle settimane, dei mesi e degli anni. Ribadiamo instancabilmente il nostro impegno a favore del nostro compagno e della sua lotta, a sostegno dell’eroica resistenza del popolo palestinese, del popolo libanese e di tutti gli oppressi nel loro storico, giusto e legittimo diritto di resistere e liberarsi dallo sfruttamento, dall’oppressione, dalla colonizzazione e dall’imperialismo. E usiamo la nostra arma di solidarietà per far sì che la Palestina sia più che mai al centro dell’attenzione, così come la situazione di uno dei suoi combattenti storici, Georges Abdallah.
In questa battaglia finale, colpiamo come una mano sola riunendoci in una nuova manifestazione nazionale a Parigi, nel cuore del potere dello Stato francese, sabato 21 dicembre, gridando “Georges Abdallah, i tuoi compagni sono qua!”. Invitiamo tutti i nostri sostenitori in Francia e nei Paesi vicini ad essere presenti in gran numero per dimostrare ancora una volta – e speriamo per l’ultima volta – la nostra determinazione a vedere il nostro compagno Georges Abdallah finalmente libero, per la vittoria o per la vittoria!
Per concludere, citiamo ancora una volta Georges Abdallah: “Vergogna a tutti coloro che, di fronte alla barbarie genocida sionista, si voltano dall’altra parte!” e, in questo senso, onore a tutti coloro che, al di là della repressione, agiscono affinché fioriscano mille iniziative a favore della Palestina, della sua gloriosa resistenza e a sostegno delle fiaccole di questa resistenza che sono i prigionieri palestinesi, tra cui Georges Abdallah!
Continuiamo a lottare! Libertà per Georges Abdallah!
È insieme e soltanto insieme che vinceremo!
Parigi, 10 dicembre 2024
Campagna unitaria per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah
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