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Un americano a Roma, ma Papa

Un’altra prima volta… La carica di Papa va a Roberto Francis Prevost, cittadino statunitense, di Chicago. Non era mai successo che un “figlio di una superpotenza” salle al soglio di san Pietro, ma per fortuna non è un “wasp” travestito da cattolico (Ultimo esempio: quel criminale di Joe Biden).

Anzi, è il risultato di un melting pot estremamente diversificato – origini francesi, spagnole e italiane – che corrisponde quasi esattamente alla metà invisibile degli States e che ha voluto fare il missionario in Perù in tempi e sotto un regime niente affatto facile.

Diciamo – pur non essendo affatto più informati della media – che nella pattuglia dei “papabili” statunitensi, una decina, è quello più lontano dall’universo “MAGA”. Il che è certamente meglio di uno del “giro Trump”. Do you remember Woytila?…

La carica che gli aveva affidato Bergoglio era tutt’altro che “onorifica”: Prefetto del Dicastero per i vescovi. In pratica colui che selezionava I più adatti ad entrare nell’”aristocrazia cattolica”, quella da cui vengono poi scremati i cardinali e infine i papi.

Da atei, è presto e fondamentalmente inutile lanciarsi in previsioni sulla sua futura azione. A occhio, basti dire che poteva andare peggio, perché in fondo i cattolici rappresentano pur sempre un settimo della popolazione mondiale, siamo in piena guerra su almeno sei-sette scenari strategici e fioriscono ogni dove atteggiamenti genocidi come se fossero “normali”.

E se le prediche di Bergoglio, tra i “tradizionalisti” o reazionari, potevano essere – e lo sono state – a esternazioni di “un argentino che ammirava due connazionali come Maradona e Che Guevara”, quelle di uno statunitense dovrebbero sollevare qualche difficoltà sepoltiva in più. Per esempio, risulteranno sicuramente indigeste a tutto il governo italiano – e anche ai guerrafondai del Pd, stile Quartapelle – le sue prime parole “politiche”: “La pace sia disarmata e disarmante“.

Anche il nome scelto – Leone XIV – dovrebbe stare ad indicare una continuità solida con la “dottrina sociale della “chiesa”, ossia con il tredicesimo, da cui ha preso vita e visibilità un Vaticano un po’ meno corrivo con i “poteri forti”.

Vedremo presto come si districherà in un mondo piene di guerre. Problematiche perché “interne” all’Occidente imperialista, o comunque ai bordi di una “zona confort” che sta ormai svanendo.

Il giudizio sugli uomini, come sempre si dà in base a quel che fanno, non a quello che dicono di essere.

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7 Commenti


  • Angelo De Marco

    la frase ” la pace sia disarmata e disarmante” è potente in questo periodo storico, mi avrebbe fatto piacere un passaggio su Gaza e comunque credo che un Papa americano del nord possa essere più efficace e ascoltato di un Papa del sud del mondo( purtroppo è così). Per il resto non so aspettiamo senza troppe aspettative e illusioni.


  • Oigroig

    Frate Leone era il più stretto collaboratore e il confessore di Francesco d’Assisi, quello che restò con lui quando era solo… Vedremo.


  • Carlo Corbellari

    Buongiorno, vorrei dire che “pace disarmata e disarmante” potrebbero essere interpretati come termini confusi dal neo eletto, per la lingua dico. Se invece sono scientemente voluti come potrebbe una pace essere armata, per un papa? Lo può essere solo per meloni, semmai! Disarmante ha una valenza ambigua, come dire cosa che lascia senza parole, sia in negativo che positivo… Direi due termini con poco valore… Alla prova dei fatti si vedrà, si vedrà se lascerà sospesi temi di francesco o li concluderà o li abbandonerà… Sempre di politica si tratta, attiva! Si vedrà anche se il padrone di là di atlantico glielo permetterà… Niente di chiaro finora


  • Pasquale

    Un papa agostiniano e americano. Una scelta spirituale ma anche diplomatica…


  • Giorgio

    Fú acusado dalle stesse vittime di non investigaré a fondo 2 pretil che abusarono di 3 bambine nella sua diócesis del Perú.


  • Marcello Cesaretti

    Dal punto di vista simbolico mi sembra che la scelta dei cardinali di eleggere un papa americano sia un presa di posizione molto vicino all’occidente specialmente in un momento come questo.


  • angelo

    buona la prima

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