Il combattimento della scorsa notte tra pakistani e indiani nei cieli del Kashmir conteso e del Punjab ha rappresentato il battesimo del fuoco per i caccia made in China J-10C, prodotti dall’azienda di stato Chengdu Aircraft Industry Group. In risposta ai bombardamenti indiani, i jet di fabbricazione cinese hanno ingaggiato un duello con i Rafale francesi in dotazione all’aviazione di New Delhi, distruggendone cinque, secondo Islamabad. Per i Rafale invece si è trattato del primo abbattimento in combattimento.
Le immagini dei missili degli aerei cinesi che inseguono e colpiscono quelli francesi sono diventate virali sui social in Cina, Pakistan, India e nel mondo degli appassionati di questioni militari e costituiscono uno spot per l’industria bellica della Cina, seconda (con 314 miliardi di dollari nel 2024) solo agli Stati Uniti per spesa per la difesa, secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri).
Secondo lo stesso Sipri, negli ultimi cinque anni la Cina ha fornito al Pakistan l’81 per cento delle sue importazioni di armamenti. Secondo l’autorevole centro di ricerca svedese, la quota globale delle esportazioni di armi della Cina è stata del 5,9 per cento nel quinquennio fino al 2024. Tali armi sono state destinate principalmente al Pakistan, costituendo il 63 per cento delle esportazioni totali di armi della Cina, per un valore complessivo di 5,28 miliardi di dollari tra il 2019 e il 2024.
I J-10C, fino a ieri mai impegnati in combattimento, hanno infatti dimostrato rapidità di reazione e precisione.
Il ministro degli esteri, Ishaq Dar, ha dichiarato davanti al parlamento pakistano che «i nostri caccia a reazione… hanno abbattuto Rafale indiani, tre Rafale francesi. I nostri erano J-10C. Sono tutti caccia a reazione realizzati in collaborazione con la Cina».
Cina e Pakistan hanno una stretta cooperazione militare, che prevede – oltre all’acquisto massiccio di armamenti made in China da parte del Pakistan – addestramento ed esercitazioni congiunte tra l’esercito pakistano e l’Esercito popolare di liberazione. Proprio attraverso il Pakistan passa il Corridoio economico Cina-Pakistan, il progetto più importante della Belt and Road Initiative, la nuova via della Seta cinese.
Il J-10C è la versione più aggiornata della serie J-10, entrata in servizio nel 2005 e considerata la risposta cinese all’F-16 statunitense. Rispetto ai modelli precedenti, il J-10C è dotato di un motore più potente e di un radar AESA più avanzato. Può lanciare missili PL-15 ed è considerato un caccia di generazione 4.5.
Al di fuori della Cina, l’aeronautica militare pakistana è l’unico altro operatore del caccia J-10C. Nel 2020, la Pakistan Air Force ha ordinato 36 J-10CE in versione export, insieme a 250 missili PL-15E. Il primo lotto di sei velivoli è stato consegnato nel 2022 e, ad oggi, 20 J-10C sono in servizio nella PAF.
Nel gennaio 2024, i J-10C hanno preso parte alla prima missione di combattimento transfrontaliera in assoluto, scortando gli altri caccia e droni della PAF per condurre un attacco aereo all’interno dell’Iran contro i gruppi separatisti baluci. Ma in quell’occasione i J-10C non parteciparono a combattimenti aerei.
Anche l’Egitto ha espresso interesse per il jet. Un ufficiale militare egiziano è stato filmato seduto a bordo di un J-10C durante un’esercitazione congiunta bilaterale conclusasi domenica. Nel frattempo, l’Uzbekistan sta pianificando di sostituire i suoi caccia di epoca sovietica e, a quanto pare, starebbe decidendo tra il J-10C e il Rafale.
Anche i missili che hanno centrato i caccia indiani erano made in China. Si tratta dei PL-15E, versione d’esportazione del missile aria-aria stand-off PL-15. Il PL-15 originale è un missile aria-aria (AAM) dotato di un motore a razzo a propellente solido a doppio impulso in grado di raggiungere la velocità di Mach 5 ed è guidato da un radar a scansione elettronica attiva (AESA) con aggiornamenti del datalink a metà rotta. La versione da esportazione, a quanto pare, ha un motore di qualità inferiore, con una gittata ridotta da 300 km a 145 km.
Il 28 aprile scorso l’India ha firmato un accordo con la Francia per l’acquisto di altri 26 caccia Rafale (un investimento da 7,4 miliardi di dollari).
* da Rassegna Cina
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Aurelio Placidi
un vero affare x l’ india ahahah
Aurelio Placidi
l’ india ha fatto un vero affare ad acquistare I decantati RAFALE AHAHAAAHAAA A ABBATTUTI DA JET CINESI È IL COLMO,MI AUGURO CHE SIANO QUELLI DI 10/12 ANNI FA ALTRIMENTI NOI SAPIENTONI EUROPEI STAREMMO CON LE CHIAPPE X TERRA.
Redazione Contropiano
“noi europei” chi?
Gatzvonberlichingen
Le brutte copie del Typhoon che abbattono i Rafael.Ottimo e abbondante!!!
Redazione Contropiano
ci sembra che il periodo delle “brutte copie cinesi” sia alquanto finito…
Roberto prandi
dipende anche dai piloti
Ivan Icardi
complimenti a macron e le sue irresistibili forze armate…..che vuole andare in guerra anche con la Russia. . poverino.
Salvatore Barresi
il J10 è un progetto originale israeliano, lo IAI LAVI’ ,di cui i cinesi ne hanno acquistato la proprietà intellettuale ed ingegneristica.Gli israeliani non adottarono il loro.progetto perché gli USA offrirono a prezzi bassissimi le versioni più aggiornate degli F16
Filippo Tassisto
io ho un vago ricordo di in articolo,su una rivista tipo ares,o un altra,non ricordo proprio quale fosse,dove i pakistani erano inferociti perché i loro caccia cinesi erano… delle cinesate che non funzionavano.Sinceramente come articolo mi dette da pensare,mi sembrava in po’ fazioso,all epoca non ero addentro a queste cose. Ecco è arrivata la risposta,bene bene.
Ragindo
Prima di farsi delle risate e commenti stupidi meglio attendere
prima delle conferme e dei motivi veri sugli abbattimenti.
Redazione Contropiano
il tuo principio vale quindi anche per i commenti “intelligenti”…
Redazione Roma
Conferme? Quante ne vuole https://www.msn.com/en-us/news/world/exclusive-pakistans-chinese-made-jet-brought-down-two-indian-fighter-aircraft-us-officials-say/ar-AA1Eqc0u?ocid=BingNewsSerp ed ancora https://www.nytimes.com/2025/05/07/world/asia/india-pakistan-downed-aircraft.html ed ancora https://asia.nikkei.com/Politics/International-relations/India-Pakistan-crisis/The-Chinese-made-jet-bringing-down-Indian-fighters-in-Pakistan. Continuiamo?
Matteo
I jet cino pakistani cioe,’ progetto cinese ma costruiti in Pakistan i quali jet si lamentano i piloti è il J17 non il J10 copia dell’Eurofither.
E vero che dipende anche dale ore di addestramento dei piloti.
Roberto Cugno
Spero che non si scopra a nostre spese, intendo dire sulle nostre teste, quale di questi velivoli sia il migliore, né se i russi abbiano più bombe atomiche di noi o meno. Potremo migliorare le nostre armi ma gli altri faranno altrettanto in una corsa senza fine alle armi più distruttive possibili e potrà essere sufficiente un piccolo incidente vero o falso (golfo del Tonchino0) e siamo tutti morti.
Preferisco vivere cent’anni da pecora vivo che un giorno da leone morto.
Preferisco uno scontro tra nazionali di calcio o qualunque altro sport.
Non sono un baciapile e, se è per questo, nemmeno un credente. Rifiuto ogni religione, ma concordo con quanto ha detto il nuovo papa. Occorre partire dalle parole. Queste tifoserie che incitano alla violenza, al continuo attacco verso un nemico vero o presunto non aiutano nella ricerca della pace. Questo voler dividere le nazioni tra tra buone e cattive (stati canaglia) accresce l’odio ed allontana la pace.
Ricordiamoci che “dall’altra parte” ci sono persone come noi che se si sentono odiate risponderanno odiandoci.
Se a noi sta bene vivere con le nostre tradizioni a loro starà bene vivere con le loro.
Questa storia di voler esportare la democrazia mi sembra una scemenza. Non dimentichiamoci che la democrazia è un regime che ha cominciato a fare i suoi passi da circa 250 anni. Che ci importa come vivono gli altri? Se a loro sta bene così son fatti loro. Ci riempiamo la bocca parlando di autodeterminazione dei popoli e poi vogliamo imporre il nostro modo di vivere. senza contare che ultimamente la democrazia non gode di buona salute nemmeno da noi.
Fabio
Roberto sono perfettamente d’accordo con te.
Il problema è che in realtà il problema non siamo noi, non è neanche l’Europa. Come hi detto tu non dobbiamo imporre nulla agli altri, ma gli altri si attaccano a prescidere da noi!!! Russia – Ucraina, Israele – Palestina – Libano, India – Pakistan, Myanmar, Sudan, Mali, Niger, Ruanda ecc… attualmente 56 conflitti nel mondo.
A me piacerebbe l’idea di poter convincere il mondo alla pace, ma da un certo punto di vista come non possiamo pretendere di imporre la democrazia, le tradizioni, la cultura, la religione, non possiamo neanche pretendere che apprezzino la pace come noi. Magari ad alcuni il concetto di guerra o conflitto è accettabile.
Per me ovviamente è una bestemmia ma il relativismo ci insegna che auppunto… che tutto è relativo….