Menu

L’interferenza GPS fantasma della propaganda antirussa di Bruxelles

Ieri, mentre i rappresentanti di una fetta importante del mondo discuteva al vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai, la presidente della Commissione Europea von der Leyen girava per l’Est Europa a perorare la causa della guerra senza fine contro la Russia, pur non avendo né un capitale politico né uno materiale per farla.

L’obiettivo doveva essere quello di preparare il terreno dell’opinione pubblica per l’ennesimo vertice dei volenterosi, giovedì a Parigi. Ma poiché nessuno la UE se la fila, allora von der Leyen ha dovuto tirare fuori il coniglio dal cilindro per provare a suscitare una bella ondata di sdegno contro “l’orco” Putin, come ha detto Macron: inventarsi una fake news intrisa di propaganda antirussa.

Questa volta la questione ha riguardato l’aereo della politica tedesca. Stando alle notizie diffuse, il velivolo su cui viaggiava la presidente sarebbe stato colpito da alcune interferenze al GPS, poco prima dell’atterraggio all’aeroporto di Plovdiv, in Bulgaria, di cui tutto il sistema di navigazione avrebbe smesso di funzionare.

I piloti dell’aereo su cui si trovava von der Leyen sarebbero stati costretti a rimanere in volo per un’ora, prima di usare strumenti analogici e carte fisiche per atterrare. La Commissione ha confermato il disturbo al segnale, mentre le autorità bulgare sospettano che dietro vi sia la mano di Mosca.

Ecco la notizia: i russi mettono in pericolo non solo la presidente di Palazzo Berlaymont, ma anche la vita di decine e decine di civili su altri velivoli e a terra. Come se, tra l’altro, al Cremlino non tenessero in considerazione che un atto del genere sarebbe una vera e propria dichiarazione di guerra. Peccato che, nel giro di poche ore, la fake news sia stata smascherata.

Non sono stati i fact-checker di professione, non è stato David Puente a informare l’opinione pubblica del fatto che la notizia fosse falsa. A dire il vero, non l’ha fatto nessuno, perché quando si tratta di disinformazione occidentale, allora non c’è bisogno di prove o verifiche. È stato Flightradar24, servizio di tracciamento del traffico aereo, a mostrare l’inconsistenza delle accuse.

Questo è quello che si legge in post su X: “alcuni rapporti affermano che l’aereo è stato in un circuito di attesa per 1 ora. Questo è ciò che possiamo dedurre dai nostri dati. Il volo era programmato per durare 1 ora e 48 minuti. Ha impiegato 1 ora e 57 minuti. Il transponder dell’aereo ha segnalato una buona qualità del segnale GPS dal decollo all’atterraggio“.

Flightradar24 spiega anche perché i dati danno una versione differente dalla Commissione Europea: “il segnale del transponder trasmesso dall’aereo contiene un valore NIC. Il valore NIC codifica la qualità e la coerenza dei dati di navigazione ricevuti dall’aereo. […] Il volo con Ursula von der Leyen a bordo ha trasmesso un buon valore NIC dal decollo all’atterraggio“.

Insomma, non solo non sarebbe vero che il velivolo avrebbe girato a vuoto per un’ora, prima di tentare un più rischioso atterraggio senza il supporto di vari strumenti, ma non sarebbe nemmeno vero che il GPS sia stato reso inutilizzabile da un’interferenza. Ma c’è di più, stando alle parole di Stephen Bryen, consultato da InsideOver.

Bryen è un esperto di sicurezza, che ha lavorato come analista militare e funzionario del governo statunitense: una persona che di certo sa quel che dice. A suo avviso, anche fosse vera la storia dell’interferenza, ciò non dovrebbe causare i problemi che sono stati diffusi alla stampa.

L’esperto ricorda che l’aereo usato da von der Leyen è un apparecchio commerciale, che opera sotto ‘controllo positivo’: rotta, altitudine e posizione sono monitorate da segnali di atterraggio e altri marcatori, e non dipendono esclusivamente dal GPS. Anzi, “tutti gli aerei di livello commerciale hanno sistemi di navigazione inerziale (INS), quindi non hanno bisogno del GPS“.

Bryen conclude: “non ci sarebbe assolutamente alcun motivo per disturbare il GPS di un aereo commerciale (ammesso che sia possibile), poiché non otterrebbe nulla, data la pletora di aiuti all’atterraggio e sistemi di backup, o, in altre parole, non influenzerebbe le operazioni dell’aereo“.

A corollario, l’esperto afferma che è più probabile che, se un disturbo del segnale GPS sia avvenuto, esso sia stato dovuto ad attività militari locali, magari legate a un’esercitazione presso la vicina base militare di Graf Ignatievo, a 10 chilometri da Plovdiv. Anche perché, sempre Bryen, ha messo bene in chiaro una cosa: per un’interferenza del genere sarebbe stato necessario far volare un disturbatore a ridosso del velivolo di von der Leyen, o averne uno assai potente in corrispondenza del territorio bulgaro.

Se così fosse, cioè se le autorità europee dovessero davvero credere alle loro stesse fake news, allora dovrebbero ammettere o che i russi sono riusciti a infiltrarsi fino in Bulgaria, o che hanno strumenti che possono avvicinarsi a pochissima distanza dall’aereo su cui viaggia la presidente della Commissione, o – ancora peggio – che al Cremlino hanno una super-arma capace di interferenze da centinaia di chilometri di distanza.

In ogni caso, allora, tale consapevolezza dovrebbe indurre le cancellerie europee a più miti consigli verso Mosca, e non ai soliti insulti a Putin e al popolo russo, infarciti di grezza propaganda di guerra.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

2 Commenti


  • Maurizio

    Personalmente non ho dimestichezza con le preghiere, però qualche rito scaramantico per favorire un fatale incidente sul “lavoro” ai membri della Commissione europea, possibilmente allargata a vari presidenti del consiglio dei ministri, compresi i ministri, lo faccio quasi quotidianamente…hai visto mai.


  • Carlo Mazzoli

    durante la II guerra mondiale, nazisti e fascisti di balle ne hanno sparate a iosa eppure hanno perso la guerra!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *