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Boris Johnson e le donazioni dell’industria bellica per sacrificare l’Ucraina

Riportiamo qui sotto, in forma integrale, l’articolo del giornalista investigativo Tom Burgis, apparso sul The Guardian il 10 ottobre. A cui, ovviamente, i media nostrani hanno dedicato poca attenzione, nonostante evidenzi un nodo che andiamo ripetendo da tempo: gli interessi delle aziende del complesso militare-industriale nel far incancrenire i conflitti e guadagnare sulla vendita di armi e armamenti.

Il conflitto nell’Est Europa ha origini lontane, nella linea aggressiva della NATO e nel continuo ignorare le preoccupazioni di sicurezza del Cremlino. La sua causa, insomma, è nelle contraddizioni che hanno continuato a macinare nella storia, andando di pari passo con la crisi dell’imperialismo occidentale e l’intensificarsi della competizione globale.

Ma abbiamo anche visto come questa, essendo ormai debordata sul piano direttamente militare, ha reso l’industria bellica un settore ancor più strategico del passato. I legami stretti con i suoi colossi e i loro profitti si fanno più importanti, anche per le scelte della politica, che è stimolata al mantenimento di uno stato di guerra continuo.

Eleggere la filiera militare a soluzione di politica industriale l’ha resa perno del corso politico propagandato oggi come via da imboccare nella competizione globale. Ma che siano gli interessi dell’industria della morte ad avere la priorità in un modello di sviluppo porta anche a inevitabili “fenomeni morbosi“, come direbbe Gramsci. Basti pensare al ribasso borsistico dei titoli legati alla difesa con l’accordo tra Hamas e Israele in Palestina: la pace non fa guadagnare.

Il caso riportato dal The Guardian riguardo a Johnson mostra come il lavoro di lobbying, che si avvicina alla corruzione, dei grandi padroni delle armi, in una società che della guerra ha fatto una normalità e persino una necessità, può mettere a rischio possibili processi di pace per un calcolo di bilancio. Con tutti i pericoli che ne conseguono, e soprattutto con le sofferenze che ne derivano per i popoli.

Gli ucraini non sono soltanto usati come carne da cannone nello scontro tra NATO e Russia, ma ora scopriamo che la loro diplomazia è stata determinata anche da chi ci ha visto un arricchimento personale. Aspettiamo i paladini di Kiev come ‘baluardo della democrazia’, che ci spieghino come ogni possibilità di pace sia stata boicottata da Mosca, e non dall’Occidente guerrafondaio.

Tolte le valutazioni dell’autore del Guardian che, come ogni buon lettore di Contropiano sa benissimo, la redazione non può condividere (come quelle su Maduro che troverete nell’articolo), il suo contributo è un’altra pietra posta sopra la propaganda atlantista sull’Ucraina. Buona lettura.

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Mentre saliva sul treno notturno per l’Ucraina, Boris Johnson aveva il solito entourage di collaboratori e guardie del corpo – più l’uomo che gli aveva dato 1 milione di sterline.

Era passato meno di un anno da quando Johnson ha accettato quella che si pensa essere la più grande donazione di sempre a un singolo parlamentare. Era di Christopher Harborne, uno dei più grandi donatori privati alla politica del Regno Unito. Harborne, i cui milioni hanno contribuito a finanziare la Brexit, ha effettuato il pagamento a una società privata che Johnson ha istituito dopo le dimissioni da primo ministro.

Ora i file trapelati mostrano che Johnson, un campione dell’Ucraina sin da quando era in carica, è stato accompagnato nel settembre 2023 dal suo benefattore in una visita di due giorni che includeva incontri con alti funzionari. Ciò che i file non spiegano è perché. E né l’ex primo ministro né il suo sostenitore lo diranno.

Gli organizzatori dell’incontro di alto livello a cui hanno partecipato a Kyiv dicono che Harborne è stato registrato come “consigliere, Ufficio di Boris Johnson”. Harborne ha una vasta esperienza: si auto-definisce un “nomade digitale“, le sue attività spaziano dalla criptovaluta e un centro benessere, al carburante per jet e partecipazioni in almeno tre appaltatori militari. Il suo unico apparente legame con l’Ucraina è come maggiore azionista di un produttore di armi britannico i cui robot e droni sono forniti alle sue forze armate.

I Boris Files, documenti trapelati dall’ufficio privato di Johnson, hanno rivelato come l’ex premier abbia cercato di arricchirsi da quando ha lasciato l’incarico sedendosi con il despota venezuelano (venendo pagato da un manager di un fondo speculativo, non dal “despota“, ovvero Maduro, ndr) e corteggiando Mohammed bin Salman, il principe ereditario saudita accusato di aver ordinato l’omicidio di un giornalista.

La causa ucraina, al contrario, è “sacra” per Johnson, dice un consulente politico, una fonte duratura di autorità morale per un politico che è stato costretto a lasciare Downing Street in mezzo allo scandalo. I file trapelati sollevano domande sul fatto che, anche qui, abbia sfumato le linee tra servizio pubblico e fare soldi.

In una dichiarazione straordinaria al Guardian quando gli è stato chiesto della sua relazione con Harborne, Johnson ha detto: “Le vostre patetiche non-storie … sembrano per lo più derivare da qualche scadente lavoro illegale di matrice russa. Voi dovreste vergognarvi di voi stessi”. Distributed Denial of Secrets (DDoS), il gruppo che si occupa di trasparenza con sede negli Stati Uniti che ha ottenuto i file trapelati, ha dichiarato di non conoscere la loro provenienza. Johnson ha aggiunto: “Perché non cambiate semplicemente il vostro nome in Pravda? Le vostre storie sono spazzatura e state facendo il lavoro di Putin”.

“Solo Boris e Chris”

A Downing Street, Johnson ha radunato le potenze occidentali mentre gli eserciti di Vladimir Putin si sono riversati in Ucraina nel febbraio 2022. Da quando si è dimesso, ha continuato a viaggiare nel paese est-europeo, impegnandosi a mantenere l’impegno degli alleati, e rimane così popolare che viene festeggiato per le strade.

Quando è sceso dal treno notturno a Kyiv l’8 settembre 2023, Johnson ha avuto il tempo per una doccia veloce nel suo hotel prima di dirigersi verso il forum Yalta European Strategy (YES), indica un itinerario nei file trapelati. Secondo un elenco di partecipanti reso pubblico, i ministri ucraini, esperti di spionaggio e i capi militari si sono mescolati con diplomatici stranieri, politici, industriali e dirigenti.

L’itinerario indica “solo Boris e Chris [Harborne]” come partecipanti alla sessione di apertura del summit di alto livello. Le immagini mostrano che Volodymyr Zelenskyy e Johnson si sono rivolti ai luminari riuniti e l’itinerario suggerisce che si siano poi ritirati per un incontro privato. L’ufficio di Zelenskyy non ha risposto quando gli è stato chiesto se il benefattore di Johnson si fosse unito a loro.

In seguito, Zelenskyy ha pubblicato una sua foto con Johnson. “Fin dalle prime ore della guerra su vasta scala, Boris Johnson sostiene sinceramente l’Ucraina e l’aiuta a difendersi dall’aggressione russa”, ha scritto Zelenskyy. “E ora continua ad aggiungere sostegno internazionale all’Ucraina. Grazie per la tua energia, amico!

L’itinerario di Johnson dice che aveva in programma ulteriori incontri quel giorno con il ministro degli Esteri di Zelenskyy, che ha detto di non poter ricordare se Harborne abbia partecipato, e l’oligarca che gestiva il forum. Il giorno dopo Johnson si diresse a ovest, a Leopoli, per deporre fiori sulle tombe dei morti in guerra, visitare i feriti e ricevere una laurea onoraria.

Il filmato mostra Harborne in piedi nelle vicinanze mentre Johnson saluta le truppe. Una fotografia mostra un incontro con un altro alto funzionario ucraino, il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyy. Harborne guarda mentre Johnson si intrattiene con lui.

La donazione di 1 milione di sterline

In un recente procedimento giudiziario contro il Wall Street Journal, Harborne si definisce una “persona profondamente legata a una dimensione privata”. Sebbene abbia vissuto in Thailandia per più di 20 anni, detenga un passaporto thailandese e a volte usi un nome thailandese, Harborne ha investito denaro considerevole nella politica britannica.

Ha dato 10 milioni di sterline al partito Brexit di Nigel Farage – ora Reform UK – e 1 milione ai conservatori mentre Johnson stava completando le procedure di uscita del Regno Unito dall’UE. E Johnson sembra aver nutrito la relazione benefica mentre era al n. 10 di Downing Street.

Harborne visitò Chequers (casa di campagna del primo ministro, ndr) almeno due volte durante il mandato di Johnon. Una volta, è arrivato al ritiro del primo ministro in elicottero. La seconda volta è stato per un barbecue per megadonatori Tory nell’agosto 2022. In pochi giorni, il mandato di Johnson sarebbe finito, ma il suo rapporto con Harborne ha resistito e la donazione personale di 1 milione di sterline è arrivata poco dopo.

Una copia dei pagamenti per le attività di consulenza finanziaria ricevuti da Johnson subito dopo aver lasciato Downing Street solleva domande al riguardo. Mentre Johnson era ancora un parlamentare ha costituito una società privata, The Office of Boris Johnson Ltd. I documenti della consulenza finanziaria rivelano che si aspettava un “pagamento per finanziare i primi anni della società”.

Gli è stato consigliato di valutare se ciò rappresentasse una donazione politica o se “potesse essere più semplice per l’azienda fatturare la società del donatore per i servizi resi”. Il mese successivo, nel novembre 2022, la voce di Johnson nel registro degli interessi detenuti dai parlamentari registra una donazione di 1 milione alla sua società da Harborne.

Il pagamento non compare nel database delle donazioni della Commissione elettorale, in qualità di denaro “dato verso le attività politiche del destinatario” come parlamentare. Questo sembra suggerire che potrebbe essere stato un contributo per le attività economiche di Johnson. Il mese del pagamento da 1 milione, Johnson e Harborne hanno cenato insieme due volte a Singapore. Una voce del gennaio 2023 nel programma di Johnson indica una mezz’ora spesa per una chiamata con il suo sostenitore. È stata etichettata come “Ukraine readout”.

Quel settembre, quando Johnson aveva lasciato il parlamento, lui e Harborne salirono a bordo di un Dassault Falcon all’aeroporto di Stansted, indicano i file trapelati. Il jet privato, apparentemente gestito da Harborne, li ha portati nella Polonia orientale per prendere il notturno fino a Kyiv.

Gli avvocati di Harborne hanno dichiarato: “La donazione di Mr Harborne è stata data per consentire al signor Johnson di rimanere attivamente impegnato nella politica del Regno Unito. È ed è stata una donazione, e la sua segnalazione in quanto tale è appropriata”. Hanno aggiunto: “Harborne non aveva e non ha alcuna aspettativa di guadagno personale. Qualsiasi insinuazione diversa è completamente priva di prove, e materialmente e consapevolmente falsa”.

La lettera

Gli avvocati di Harborne non hanno dato risposte sostanziali alle domande sul perché sia andato in viaggio in Ucraina, oltre a dire che “sembrano avere poche fondamenta nella realtà”. Ma ci sono possibili indizi nei file trapelati. L’itinerario prevede un “incontro chiuso presso il centro di ricerca e sviluppo militare-tecnologico”. Non dice se Harborne ha partecipato, ma questa è un’area che conosce bene.

Mentre la sua posizione di maggiore azionista in QinetiQ, con il 13%, non gli conferisce un ruolo nella gestione quotidiana dell’unità di ricerca privatizzata delle forze armate del Regno Unito, la sua partecipazione finanziaria nelle operazioni è significativa. QinetiQ ha interessi in Ucraina, anche se non è il suo maggiore interesse.

Le forze dell’Ucraina stesse riportano l’utilizzo dei droni Banshee della compagnia e i robot per lo smaltimento delle bombe. Nell’aprile 2025, il Ministero della Difesa britannico ha annunciato che QinetiQ avrebbe aiutato l’esercito ucraino a realizzare kit con stampanti 3D.

Johnson si riferisce al viaggio in uno dei documenti più misteriosi dei Boris Files. Una lettera che porta la sua firma, datata 23 ottobre 2023, il mese dopo la visita (per lo YES, ndr). “Scrivo a sostegno di Christopher Harborne”, scrive Johnson. “È sia un amico che un sostenitore del mio lavoro… È venuto con me in un recente viaggio in Ucraina e lo conosco per essere un appassionato avversario del regime di Putin”.

Johnson afferma nella lettera che è “non è a conoscenza di alcun indizio o prova di sorta che Christopher sia in alcun modo favorevole al governo russo, o abbia legami commerciali con la Russia o altro”. Non c’è nulla che indichi perché qualcuno potrebbe pensare il contrario. Non sono emerse connessioni di questo tipo e gli avvocati di Harborne dicono che non esistono.

Gli avvocati non hanno voluto dire per chi è stata scritta la lettera, indirizzata solo a “Cari signori”. “Il signor Johnson ha fornito un profilo per il signor Harborne in risposta agli attacchi alla figura di Mr Harborne”, hanno detto. “Il signor Harborne è grato al signor Johnson”.

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2 Commenti


  • ugo

    È bello farsi pagare per qualcosa che si farebbe comunque ma, appunto, la si farebbe comunque: la Gran Bretagna era rimasta isolata dopo Brexit, adesso grazie all’Ucraina è diventata il paese UE più importante, pur standone fuori: ha tutti i diritti e nessuno degli obblighi. Il fatto principale è che la guerra contro la Russia non è che un riflesso dei problemi interni alla UE e continuerà fino a quando a UE non avrà una seria crisi.


  • Paolo

    Bello il meccanismo delle lobbies. Johnson ha la faccia come il cu1o e le mani sporche di sangue.

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