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Cile-Wallmapu: Intervista a Ernesto Llaitul

Un’intervista altamente politica e umana con Ernesto Llaitul Pezoa, attivista e portavoce della Coordinadora Arauco Malleco (CAM), offre un resoconto diretto della resistenza Mapuche e della sua recente esperienza di prigionia politica.

Durante la conversazione, Llaitul racconta in dettaglio i due anni di detenzione preventiva che ha dovuto subire nel cosiddetto “caso Puntarenas”, un processo giudiziario che, dopo numerose irregolarità e uno sciopero della fame di oltre 90 giorni, si è concluso con l’assoluzione sua e di altri tre uomini Mapuche per mancanza totale di prove. Spiega come la persecuzione politica dello Stato cileno miri a criminalizzare la lotta Mapuche e a silenziarne l’espressione politica e culturale.

L’intervista approfondisce anche la situazione di suo padre, Héctor Llaitul, storico dirigente della CAM, attualmente condannato a 23 anni di carcere per presunti “reati di opinione” ai sensi della Legge sulla Sicurezza dello Stato. Ernesto denuncia la manipolazione giudiziaria, il peggioramento delle condizioni carcerarie e la decisione del governo di Gabriel Boric di eliminare i moduli speciali per i membri della comunità Mapuche, in violazione dei trattati internazionali.

In un ampio scambio, Llaitul riflette sul concetto di weichan, la lotta integrale del popolo Mapuche per la propria esistenza, cultura e autonomia, che trascende la sfera militare o politica per diventare uno stile di vita e una forma permanente di resistenza contro lo Stato coloniale cileno e le imprese forestali che stanno saccheggiando il Wallmapu.

Denuncia la prolungata occupazione militare che, sotto le spoglie di uno “stato di eccezione”, mantiene una vera e propria guerra di bassa intensità contro le comunità, e traccia un parallelo con la resistenza palestinese contro l’occupazione israeliana.

Analizza inoltre il fallimento della “consultazione indigena” e delle politiche del “buon vivere” promosse dal governo, affermando che si tratta di semplici manovre retoriche senza alcun impatto reale sulla vita del popolo Mapuche.

Al contrario, sostiene il recupero territoriale e produttivo come base materiale dell’autonomia e invita la società cilena a riconoscere la natura politica, non criminale, della lotta Mapuche. L’intervista si conclude con un appello alla solidarietà con i prigionieri politici Mapuche e alla costruzione di una resistenza consapevole e duratura, che vada al di là dei gesti o delle azioni isolate.

Possiamo perdere la nostra libertà, ma non la nostra identità. Restiamo Mapuche, restiamo un popolo che esisteva prima di questo Stato“, afferma Ernesto Llaitul.

Con questo dialogo profondo e senza compromessi, “CONTRO LA CORRENTE” si afferma come uno spazio di riflessione e confronto, dove la voce degli oppressi rompe il silenzio imposto dal potere e dai media ufficiali. Un programma che, dagli studi di Radio Plaza Dignidad, sfida il consenso coloniale e mira a recuperare la voce viva della Resistenza Popolare.

 * Radio de la Dignidad/El Porteño

https://cctt.cl/2025/10/15/wallmapu-entrevista-a-ernesto-llaitul-werken-de-la-coordinadora-arauco-malleco-cam/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_source_platform=mailpoet

Fuente: https://www.youtube.com/watch?v=w7QdM-NUjUY

Fuente: https://elporteno.cl/ernesto-llaitul-estado-de-excepcion-en-el-wallmapu-no-persigue-seguridad-sino-que-atacar-al-mapuche/

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