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“Non vogliamo diventare carne da cannone!” Studenti tedeschi in sciopero contro la leva

Oggi, 5 dicembre, 60 città tedesche verranno attraversate dalle proteste degli studenti, che si prevede scenderanno in piazza a migliaia per opporsi con fermezza alla reintroduzione della leva obbligatoria. Le manifestazioni si svolgeranno in contemporanea col voto che si terrà al Bundestag riguardo a questa ennesima misura di una Germania sempre più incamminata verso la guerra.

Il ritorno della leva, abbandonata nel 2011, è stato promosso dal cancelliere Friedrich Merz, che ha annunciato mesi fa, in maniera solenne, di voler trasformare le forze armate tedesche nell’esercito “più forte d’Europa“… che è cosa ben diversa da un esercito europeo forte, prima di consegnarlo nelle mani dell’estrema destra rappresentanta dall’AfD.

Lo slogan sotto cui si svolgerà quello che in molti commentatori considerano diventerà probabilmente una delle più grandi mobilitazioni degli ultimi anni è molto chiaro: “Non vogliamo diventare carne da cannone!” Un’ipotesi sostenuta invece in maniera bipartisan nella classe politica tedesca, dato che a favore della riforma c’è anche il ministro della Difesa, Boris Pistorius, appartenente ai socialdemocratici della SPD.

Il piano del governo è costruito su di un meccanismo ibrido, che prova a nascondere il ritorno della leva. Il provvedimento in votazione imporrebbe, infatti, la creazione di un registro obbligatorio per tutti i maschi nati dal 2008, ai quali sarà chiesto di compilare un questionario di valutazione nel 2026, e di sottorsi a visite mediche per l’idoneità al servizio militare nel 2027. Per le donne il processo rimane volontario.

L’obiettivo è quello di rimpolpare le fila dell’esercito con 20 mila nuove reclute, per un periodo minimo di 6 mesi, rinnovabile fino ai 23, con una paga che si aggira sui 2.600 euro lordi. Ma il nodo è che la “volontarietà” è interpretata in maniera piuttosto libera dai decisori tedeschi: nel caso in cui non si presentassero 20 mila volontari, la legge prevede l’attivazione, previo voto parlamentare, dell’estrazione a sorte dei numeri mancanti.

Il problema è che una tale coercizione va in contraddizione con la Legge Fondamentale della Repubblica, la costituzione tedesca che all’articolo 4, comma 3, recita: “Nessuno può essere costretto contro la sua coscienza al servizio militare armato“. È quel che si trova scritto chiaramente sulla piattaforma online attraverso il quale gli studenti stanno amplificando la voce della protesta, e che è possibile consultare qui.

Il processo di reclutamento per lotteria verrebbe ripetuto ogni anno, così da raggiungere i target annuali di reclutamento. Ricordiamo che a inizio settembre l’agenzia britannica Reuters aveva visionato e diffuso le informazioni di un documento firmato dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito tedesco, Alfons Mais, nel quale il militare prevedeva l’aggiunta a quelli attuali di circa 100 mila uomini attivi entro il 2035.

La protesta ha il sostegno della Die Linke e anche del partito Bsw di Sahra Wagenknecht, che su X ha scritto: “con la possibile procedura a sorteggio, il governo federale sta giocando alla roulette russa con le prospettive e, forse, presto, con le vite dei giovani“. E questa è una tendenza sempre più diffusa in tutta Europa.

Anche la Francia di Macron ha annunciato un servizio nazionale “puramente militare” e volontario a partire dall’estate del 2026. Rivolto ai neo-diciottenni, sarà della durata di 10 mesi e verrà pagato 800 euro al mese. L’obiettivo è reclutare intorno alle 2-3 mila persone, ma entro il 2035 si vuole raggiungere un aumento del numero dei militari intorno tra le 35 e le 50 mila unità.

In Italia, il ministro della Difesa Guido Crosetto lavora da tempo su di una riserva ausiliaria di volontari (circa 10 mila), che risponda più che altro a competenze logistiche e di cybersicurezza. Venerdì, però, sarà un bel banco di prova per la disponibilità delle giovani generazioni alla logica guerrafondaia che spira a Bruxelles e tra le capitali europee.

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