Luis Arce, ex presidente della Bolivia dal 2020 a poche settimane fa, è stato arrestato mercoledì con l’accusa di essere coinvolto in un presunto caso di appropriazione indebita di fondi pubblici destinati ai popoli indigeni che sarebbe avvenuta quando l’esponente del Movimento al Socialismo era Ministro dell’Economia, cioè tra il 2006 e il 2017.
Il procuratore incaricato del caso, Miguel Cardozo, ha dichiarato che l’ex presidente è indagato per presunta cattiva gestione del cosiddetto Fondo per lo sviluppo agricolo e contadino indigeno (Fondioc).
«È stato accertato che il Ministero dell’Economia ha finanziato oltre 3.500 progetti. Di questi 3.500, meno della metà è stata completata, ed è stato dimostrato che i pagamenti sono stati effettuati su conti privati di alcuni leader» di organizzazioni indigene e contadine, ha affermato Cardozo.
Reduce da un lungo scontro con l’ex leader e fondatore del Mas, Evo Morales, Arce si era candidato alle ultime elezioni presidenziali ma poi aveva deciso di rinunciare dopo che nei sondaggi era emerso che non aveva alcuna possibilità di arrivare al ballottaggio.
L’arresto rientra nelle attività di inchiesta contro i suoi predecessori stimolate dall’attuale presidente, l’esponente della destra Rodrigo Paz Pereira e per questo l’ex ministra Maria Nela Prada, collaboratrice di Arce, nel dare la notizia della detenzione ha sostenuto che la mossa sia stata politicamente motivata.
Se il Mas, diviso tra varie correnti e leader in contrapposizione tra loro è allo sbando, nel Chapare, nel centro della Bolivia, i sostenitori di Evo Morales temono ora che anche l’ex cocalero possa essere arrestato ed hanno rafforzato la vigilanza attorno al suo rifugio di Lauca Ene.
L’ex senatore Leonardo Loza ha annunciato ai principali media boliviani che la mobilitazione sarà intensificata, denunciando il rischio di un’operazione del governo del presidente Rodrigo Paz per “catturare Evo Morales”.
Loza ha definito la detenzione di Arce una “distrazione” rispetto alle difficoltà dell’esecutivo, segnato da carenze di carburante e tensioni sociali, come il recente scontro a Colcapirhua, nel dipartimento di Cochabamba, che ha provocato due morti.
Il dirigente ha inoltre accusato il governo di centrodestra di preparare una “caccia ai leader contadini”, pur riconoscendo la necessità di un’indagine per accertare le responsabilità nella malversazione del Fondo Indigeno. Pagineesteri.it
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