Menu

Italia. La precarietà ha tanti volti, anche in piazza

La giornata di oggi è stata inaugurata a Roma da alcune centinaia di studenti medi delle scuole superiori che questa mattina sono partiti in un corteo non autorizzato da piazzale dei Partigiani hano sfilato fino al Colosseo – dove oggi pomeriggio si concluderà la manifestazione/street parade dei precari – e hanno bloccato il traffico, protestando contro le politiche del governo e la riforma Gelmini. Gli studenti avrebbero voluto raggiungere Piazza Venezia ma le forze dell’ordine li hanno bloccati ed il corteo è tornato indietro. La street parade dei precari, organizzata dalla rete “Il nostro momento è adesso”, è partita da Piazza della Repubblica e sta sfilando con i vari sound system lungo via Cavour. “Diritti, welfare universale, reddito, maternità e pensioni” recita uno degli striscioni che sfileranno lungo le vie del centro, diretti al Colosseo, mentre lo striscione di apertura è quello che ha detto il titolo alla giornata di oggi: “Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta”. Oltre a Roma manifestazioni anche in altre città.

I lavoratori precari in Italia sono diventati quasi quattro milioni (esattamente 3.941.400). Tra il 2008, inizio della crisi, ed il 2010 sono aumentati del 4%. Sono questi alcuni dei dati con i quali la Cgia di Mestre ha fotografato il fenomeno del precariato nel nostro paese: Il rapporto è stato reso noto in coincidenza con le manifestazioni di oggi nelle piazze di mezza Italia da parte di organizzazioni, reti sociali e sindacati nei quali risono organizzati i precari in questi anni. Secondo la Cgia, oltre il 38% ha solo la licenza media, tra gli under 35 il livello retributivo mensile netto e’ di 1.068 euro, un importo inferiore del 25,3% (pari a 282 euro) rispetto ad un lavoratore a tempo indeterminato che svolge le stesse mansioni. I precari italiani sono concentrati soprattutto nel settore della ristorazione (35,5% sul totale), seguito dai servizi pubblici, sociali e alle persone (33,4%), e dall’agricoltura (28,4%). A livello territoriale, secondo la Cgia, e’ il Centro Sud a presentare la concentrazione piu’ elevata (56%). Il Mezzogiorno, tra le quattro ripartizioni geografiche, e’ l’area che in termini assoluti ne presenta di piu’ (1.336.329). Rispetto ad una media nazionale del 17,2%, nel Mezzogiorno l’incidenza dei precari sul totale degli occupati e’ del 21,6%. Tra il 2008 ed il 2010 gli atipici sono aumentati del 4%. Nel Nordest l’incremento e’ stato del +8,3%, nel Nordovest del +8,9%.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *