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Grecia. Domani è nuovamente sciopero generale

Domani, mercoledi 11 maggio tutta la Grecia si fermerà nuovamente a causa dello sciopero generale indetto dai due maggiori sindacati dei lavoratori greci, l’Adedy, che raggruppa i lavoratori del settore pubblico, e la Gsee, cui sono iscritti i lavoratori nel settore privato. Lo sciopero è stato convocato contro le nuove misure antisociali introdotte eprogrammate dl governo di centro-sinistra di George Papandreou. Lo sciopero di domani è il decimo in poco più di un anno (il primo fu l’11 marzo dello scorso anno), da quando cioè è cominciata la procedura di commissariamento della Grecia da parte della Bce, del Fmi e dell’Unione Europea.

Nel corso della giornata di sciopero, sono previste una serie di proteste in tutto il Paese. I sindacati Adedy e Gsee hanno in programma una manifestazione nella piazza centrale di Atene, mentre i lavoratori aderenti al Pame, il sindacato vicino al Partito Comunista di Grecia (Kke), si raduneranno in un’altra piazza della capitale, la centrale e storica piazza Omonia.

I sindacati chiedono un nuovo sistema retributivo nel settore pubblico che ponga fine ai tagli degli stipendi, rivendicano la restituzione della tredicesima e della quattordicesima mensilità, si oppongono all’aumento dell’età pensionabile e chiedono dal governo di sostenere gli Enti previdenziali ormai in serissime difficoltà economiche.

Le istituzioni internazionali e la speculazione finanziaria continuano intanto ad abbattersi e a spolpare la Grecia.

“Una ristrutturazione del debito della Grecia causerebbe il collasso” ha detto Bini Smaghi, il membro italiano del board della Bce. in una intervista pubblicata su La Stampa. Bini Smaghi ha affermato che, nel caso in cui la Grecia si trovasse a ristrutturare il proprio debito, il suo settore bancario “sarebbe in ginocchio”, a causa delle perdite che le banche soffrirebbero per la svalutazione dei titoli di stato greci che tengono in portafoglio, ma anche perchè, in mancanza di asset da utilizzare come garanzia, non riuscirebbero più a finanziarsi presso la Bce. L’altra conseguenza, aggiunge Bini Smaghi, è che il governo greco non avrebbe nessun modo di monetizzare il proprio debito, non avrebbe “fondi sufficienti per pagare pensioni, salari, spese correnti”. Insomma, per la Grecia sarebbe “un reale e vero collasso economico”.

Un funzionario del Ministero della Finanze greco ha intanto smentito questa mattina l’esistenza di trattative in corso per un nuovo pacchetto di aiuti del valore di circa 60 miliardi di euro per consentire alla Grecia di superare la crisi del debito.
“La Grecia non ha sta intavolando nessuna trattativa su nessun pacchetto di aiuti”, ha detto un alto funzionario del ministero delle Finanze ellenico, chiedendo a Reuters di restare anonimo.
Nelle prime ore della mattinata, si erano diffuse voci secondo cui un altro funzionario greco avrebbe parlato della possibilità di un accordo che prevede l’erogazione di ulteriori finanziamenti a favore della Grecia di un ammontare di 27 miliardi di euro, già nel giugno del 2012. Altri 32 miliardi di euro dovrebbero essere erogati nel 2013. Ma le indiscrezioni per ora sono state del tutto smentite.

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Acolta l’intervista realizata da Radio Città Aperta:

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