Siamo stanchi di leggere il nostro futuro, noi vogliamo poterlo scrivere” così affermano gli studenti di #occupysapienza. Che cosa significa? “Vuol dire ripartire dalle nostre aule, dalle nostre facoltà, dai luoghi che ogni giorno attraversiamo come studenti e studentesse, vuol dire non arrendersi a un’università preda del sistema economico e dei mercati”.
Nella giornata di oggi sono previste prima assemblee nelle facoltà e poi una assemblea di ateneo per discutere della giornata di mobilitazione internazionale del 17 novembre. “Students united for global change” è lo slogan con cui siamo scesi in piazza il 15 ottobre, insieme a 500.000 persone in Italia e altre centinaia di migliaia nel mondo, convinti che in questo momento ci sia bisogno davvero di un movimento globale che risponda all’attacco globale cui siamo sottoposti.
Per questo la data del 17 novembre, giornata internazionale di mobilitazione studentesca, attraversata da centinaia di cortei di studenti e studentesse in diversi paesi e rilanciata da #occupywallstreet, è un’occasione da non perdere per far ripartire una mobilitazione larga nel nostro paese, che ridia parola al 99%.
#occupysapienza invita gli altri atenei italiani ad aprire dei percorsi verso il 17, a partire dalla data internazionale dell’11 che sarà costruita ed attraversata in forme molteplici e differenti e costruendo nelle giornate del 14-15-16, come alla Sapienza, degli eventi pubblici di dibattito sui temi che riguardano la cultura, la politica, l’economia, riprendendosi le facoltà e aprendo spazi pubblici di discussione.
#occupysapienza lancia per giovedi 17 novembre l’appuntamento a Piazzale Aldo Moro alle h 9.30 per un corteo che attraversi la città di Roma ribadendo con forza il diritto a manifestare contro ogni divieto, repressione e restrizione degli spazi di democrazia.
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