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Napoli, nuova protesta di disoccupati e precari. Scontri e fermi

Scontri, questa mattina a Napoli, tra manifestanti e forze dell’ordine davanti alla Questura partenopea in via Medina. Qui era arrivato il corteo non autorizzato organizzato da parte di centinaia di lavoratori del progetto Bros, dell’Astir e dell’Arpac dopo il blocco stradale di questa mattina davanti alla sede dell’assessorato all’Ambiente della Regione Campania. I manifestanti si erano spostati poi in piazza Borsa ed avevano raggiunto via Medina dove si sono verificati gli scontri con le forze dell’ordine in assetto antisommossa. A poca distanza era anche in corso una manifestazione del Sindacato Lavoratori in Lotta i cui aderenti ieri avevano occupato il Duomo.

I lavoratori Astir ed Arpac sono impegnati nel campo delle bonifiche ambientali e lamentano il mancato pagamento di stipendi da quattro mesi oltre alla non erogazione dei buoni pasto da dieci mesi. Inoltre sottolineano di non avere garanzie sulle erogazioni delle prossime mensilità e della tredicesima. I loro timori riguardano anche il futuro produttivo delle aziende che, a giudizio dei portavoce dei lavoratori, non hanno commesse che garantiscano la prosecuzione delle attività. E così questa mattina, in concomitanza con la visita a Napoli del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, disoccupati e lavoratori degli enti a rischio hanno portato di nuovo la loro protesta nel centro della città.

Sette manifestanti, al termine degli scontri con i celerini, sono stati portati in Questura per essere identificati ed eventualmente denunciati. Una donna, secondo quanto riferiscono alcuni portavoce dei manifestanti, è stata portata via da via Medina con un’ambulanza dopo essersi sentita male.

 

Quattro tra lavoratori Astir e precari Bros sono stati arrestati. Si tratta di: Vincenzo Cinque e Francesco Liguori, lavoratori ASTIR e dirigenti del Sindacato lavoratori in Lotta; Katiuscia Sabatino e Salvatore Di Nardo, precari Bros del SLL. Per domani mattina alla ore 9.00 è stata convocata una conferenza stampa e un presidio davanti al carcere di Poggioreale

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