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L’aria pesante di Napoli

Un corteo è partito ieri da Piazza del Gesù, nel centro della città, animato dai precari Bros, dai lavoratori dell’Astir, dell’Arpac Multiservizi ed ex Jacorossi, aziende che operano nel risanamento ambientale dell’area metropolitana partenopea. Alcuni giorni fa lavoratori e precari erano stati duramente caricati dalla polizia e quattro di loro (due lavoratori dell’Astir e due precari Bros) erano stati arrestati.

Il corteo, di un migliaio di persone, ha sfilato per le strade della città per concludersi in Piazza del Plebiscito, nei pressi della Prefettura. La richiesta dei manifestanti consisteva nella convocazione di un tavolo politico (composto da tutte le istituzioni) per individuare soluzioni concrete per il lavoro e per il soddisfacimento dei diritti negati.

Negli ultimi tempi, inoltre, molti attivisti che animano i movimenti di lotta per il lavoro di Napoli, sono stati accusati di “associazione a delinquere”. Una accusa infamante che i movimenti respingono totalmente, mentre rivendicano apertamente il diritto per un reddito e per un lavoro. Una domanda sociale legittima e strutturale nell’area napoletana che trova una risposta, da parte delle istituzioni, solo con misure repressive.

La manifestazione di ieri a detta degli organizzatori, voleva porre all’attenzione dei soggetti colpiti dalla crisi economica la necessità di unire le forze per essere tutti più incisivi nelle lotte.
L’unità dei più deboli, di chi lotta, e che ha ha realizzato in periodi non lontani miglioramenti delle condizioni di vita dei ceti sociali più deboli ed esclusi della società.

A Napoli si va con la mano pesante anche contro gli studenti. Al liceo Giovan Battista Vico dal primo giorno di occupazione si sono presentate le “forze dell’ordine” all’interno dell’istituto strappando lo striscione antifascista e facendo minacce di denunce e di sgomberi violenti. 
Al Porzio la situazione è ancora più grave: gli studenti che erano in occupazione da 6 giorni sono stati sgomberati e i tre ragazzi presenti al momento dello sgombero sono stati portati in questura e denunciati per interruzione di servizio pubblico.
Anche al Giordani si è assistito a simili avvenimenti dove la preside ha preso provvedimenti disciplinari nei confronti degli studenti che chiedevano un “assemblea permanente” con accompagnamenti e minacce di sospensione e denunce.
Secondo i collettivi degli studenti “Bisogna denunciare ogni attacco repressivo all’interno delle scuole, attacchi che vengono eseguiti da presidi-manager a braccetto con le forze dell’ordine. Per questa mattina è stata convocata una assemblea cittadina degli studenti a piazza del Gesù.

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