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Milano. Corteo di solidarietà ai lavoratori Esselunga di Pioltello

La manifestazione ha visto la presenza delle delegazioni di numerose altre cooperative della regione e del piacentino, di fabbriche e altri posti di lavoro dalla Lombardia, dal padovano, dal torinese. Tra gli altri hanno peso la parola una delegazione di operai delle Carrozzerie della Fiat di Mirafiori e della Jabil di Cassina de’ Pecchi (da 5 mesi in picchetto contro 325 licenziamenti), che hanno bene messo in luce come la lotta degli operai dell’appalto Esselunga sia la loro stessa lotta e viceversa, indicando nell’unità di mobilitazione autorganizzata la scelta obbligata da compiere.

Particolarmente riuscito il passaggio del corteo al “Satellite” dove risiedono i lavoratori immigrati, in maggioranza impiegati in cooperative di vario tipo e genere, con interventi anche in urdu, bengalese, arabo,  spagnolo, itaiano…. sottolineando così l’unità di classe di operai di numerose etnie.

Conclusa da una partecipata assemblea al presidio di via Giambologna 1, la manifestazione ha evidenziato con chiarezza e determinazione che il mandante dello sfruttamento e dei licenziamenti politici è Esselunga, che occorre porre fine al caporalato e allo sfruttamento selvaggio nelle cooperative, come denunciato da numerosi interventi di lavoratori che hanno raccontato le proprie condizioni di lavoro.

Nell’assemblea gli interventi dei delegati dei lavoratori delle coop del Consorzio Safra hanno ribadito la possibilità di raggiungere l’obiettivo del reintegro dei 22 lavoratori (15 già licenziati e 7 sospesi dal lavoro, tutti “colpevoli” di aver alzato la testa per rivendicare i propri diritti e accusati di ….. “sciopero”), la necessità di collegare e unire la lotta di tutte le cooperative, rifiutando la politica di sottoscrivere accordi contrattuali e poi introdurre deroghe alla loro applicazione (come fanno i sindacati confederali), di mettere in relazione le lotte delle cooperative con le lotte di altri proletari di diversi settori lavorativi contro lo sfruttamento, contro la gestione capitalista della crisi.

La crescita della mobilitazione attorno alla vicenda dei licenziamenti politici all’Esselunga di Pioltello, il collegamento crescente tra lavoratori, sviluppano le condizioni per raggiungere gli obiettivi dei lavoratori e ottenere il reintegro dei lavoratori che hanno osato affermare i propri diritti e la propria dignità.

Il movimento di solidarietà con la lotta dei lavoratori invita tutti a sottoscrivere per la cassa di resistenza del presidio operaio Esselunga di Pioltello, per permettere ai lavoratori licenziati di rimanere al loro posto di lotta (e non cercarsi un altro posto di lavoro) condizione necessaria per riuscire a conquistare gli obiettivi della lotta in corso.

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