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Elnagh.Gli operai presidiano la loro fabbrica

La macchina aziendale funziona fino alla costituzione della Sea (società europea di autocaravan), nata dalla fusione di Elnagh con i marchi Mobilvetta e McLouis. La nuova società inizia un piano di ristrutturazione e “ammodernamento” che segna l’inizio di un piano industriale destinato al fallimento. Sea nel 2004 passa sotto il controllo di Bridgepoint, un fondo di private equity, ossia un’ attività di investimento che acquisisce imprese di medie dimensioni impiegando capitali raccolti tra investitori istituzionali e ricorrendo a elevati livelli di indebitamento. Dopo questi cambiamenti nella proprietà le scelte dell’azienda risultano quantomeno discutibili e tutte orientate alla chiusura dello stabilimento lombardo. Uno dei responsabili dei licenziamenti è Maurizio de Costanzo ex amministratore delegato della Pisticci Cfp, di cui nel 2007 fece chiudere lo stabilimento di Pisticci dove lavoravano 68 persone. L’azienda avrebbe inoltre utilizzato le loro conoscenze, frutto del lavoro di anni, per testare prototipi prodotti successivamente a Poggibonsi.
Il cerchio si chiude e può essere tracciato così: creare le condizioni per far fallire un’azienda, piazzare un amministratore delegato “esperto in fallimenti”, rubare le competenze ed il marchio storico e alla fine lasciare 142 persone senza un lavoro.
La chiusura dello stabilimento di Trivolzio ha anche a che vedere con la volontà di abbassare il costo del lavoro e di precarizzare ancora di più i lavoratori. Infatti rispetto agli stabilimenti Toscani quello lombardo è fortemente sindacalizzato e grazie a delle lotte passate erano riusciti ad ottenere condizioni più favorevoli anche per i lavoratori precari. L’intenzione dell’azienda è quindi di far ingoiare ai lavoratori toscani contratti precari e peggiori condizioni di lavoro che l’unità sindacale a Trivolzio era riuscita a frenare. Il presidio continua per evitare il trasferimento dei camper ed in questi giorni si terrà un incontro con la Regione.

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