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Potere al Popolo dove non te lo aspetti. Quella lavoratrice parla a tutti noi

Raramente in una trasmissione televisiva si può essere colti di sorpresa come quanto accaduto giovedì in tarda mattinata. Nella trasmissione “L’aria che tira” su La 7, in studio c’era Giorgio Cremaschi ma la conduzione vedeva alcuni collegamenti in diretta con gli operai delle fabbriche a rischio chiusura. Tra queste la Seat, che prima distribuiva le Pagine Gialle e poi si è riconvertita a distributore online. Anche la Seat di Torino è a rischio chiusura. Comprensibile la rabbia delle operaie e degli operai.

Essendo in clima elettorale, la didascalia sovrapposta ai collegamenti scrive di operai che hanno votato M5S e Lega. Una sorta di luogo comune consolatorio e inquietante al tempo stesso; esplicito, nelle dichiarazioni di lavoratori, il fatto di aver votato “per vendetta”, per mandare definitivamente a casa Renzi e tutti quelli che agiscono in nome e per conto del capitale multinazionale e del suo organismo politico: l’Unione Europea.

Ma quello schema è saltato, così come sono saltati sulla sedia tutti i presenti in studio – incluso il nostro compagno Cremaschi – quando l’operaia – rispondendo alla domanda su chi avesse votato – ha pronunciato con orgoglio: “Io ho votato per Potere al Popolo!” alzando il pugno. Lo studio televisivo ha risposto con un applauso scrosciante.

Qualcuno dirà che è poca cosa, qualcuno si sarà commosso. Noi riteniamo invece che questa “sorpresa” ci dica molto sulla possibilità di identità e riscatto di classe che Potere del Popolo, seppur ancora in modo insufficiente, ha rappresentato in queste quattordici settimane e che può andare a rappresentare se andrà avanti e si caratterizzerà come un soggetto popolare e di classe. Quella lavoratrice ha parlato a tutti noi – tanto più chiaramente perché dopo un risultato elettorale che può sembrare piccolo solo a chi non vede la dinamica politica che si è messa in moto – e ha ridotto a zero le chiacchiere e i rischi del politicismo; ossia l’antica pratica dello scambio tra rinuncia al programma e poltrone istituzionali.

Qui il video del passaggio con Anna Piras su La7:

La trasmissioni completa:

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1 Commento


  • Mauritius

    gli elettori italiani hanno votato, come al solito male e dando potere a chi li impiccherà alla corda del liberismo
    ora sono felice di queste uscite che sono sincere e positive
    ma io so che per altri 4-5 anni siamo impiccati
    i soliti itagliani più realisti del re hanno dato potere a M5S, Lega e il solito Pd falso di sinistra
    unico partito o schieramento che poteva almeno ridurre lo spietato sfruttamento che c’è nel mondo del lavoro in Italia e che aveva qualche volontà seria di cambiare le cose…..votato dall’1 per cento!
    Se il popolo vota chi lo massacrerà…..che futuro???

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