USB, Cib-Unicobas, Snater, SlaiCobas, USI, SiCobas e OrSA hanno indetto lo sciopero generale per il 27 gennaio 2012. Uno sciopero che non è finalizzato esclusivamente al contrasto dei contenuti delle manovre che si sono succedute dal luglio 2011 ad oggi, ma che individua i veri obiettivi nel governo Monti che rappresenta gli interessi della finanza internazionale e delle aziende italiane, in questa Europa costruita non sui popoli ma sulle banche, sui cosiddetti “mercati” e sui grandi speculatori.
Le politiche economiche e antisociali di Monti sono in continuità con quelle di Berlusconi ma ancor più pericolose perché appoggiate e ispirate dal FMI e dalla BCE e perché confortate da un consenso quasi plebiscitario della grande maggioranza dei partiti italiani.
Cgil, Cisl e Uil sembrano più insofferenti alla mancanza della concertazione, o addirittura della “collaborazione” instaurata da Cisl e Uil con il passato Ministro Sacconi, che non alle conseguenze sui lavoratori. Da ciò un approccio tutto politicista con un ricorso allo sciopero su obiettivi minimali che comunque esclude l’apertura di un vasto fronte di lotta.
A tutto ciò è necessario rispondere con il massimo della determinazione possibile, in termini sindacali, sociali e politici, rifiutando la logica che ci vede cittadini e lavoratori pagatori di un debito che non abbiamo certo contribuito a far crescere, che oggettivamente non può e non deve essere pagato e che sta riducendo alla povertà milioni di donne e uomini in Europa e nel mondo.
Non c’è equità dove c’è un sistema basato sull’ingiustizia sociale, non c’è democrazia dove l’1% impone i propri interessi sul 99%. E’ indispensabile indicare obiettivi alti ed ambiziosi e al tempo stesso costruire le basi ed il tessuto sociale per riprendere un percorso di lotta che faccia prevalere gli interessi di molti rispetto a quelli di pochi.
Lo sciopero generale del 27 gennaio 2012 si inquadra in questo processo di mobilitazione ed è per questo motivo che è importante costruirlo attraverso un’ampia partecipazione che coinvolga tutte le forze sindacali conflittuali, i movimenti e le forze politiche che ritengono che un altro modo di produrre e di vivere sia possibile fuori dalle leggi del mercato che stanno strangolando interi popoli, depredando l’ambiente e facendo della guerra e dell’autoritarismo il modello di governo del mondo.
L’appello che USB rivolge a tutti i soggetti che praticano opposizione sindacale, sociale e politica è quello di superare i tatticismi, le logiche di schieramento e le divisioni e incomprensioni che spesso si sono create tra alcuni di noi e lavorare per costruire un fronte coerente con alcuni obiettivi comuni ed una serie di scadenze, tra le quali quella importante dello sciopero generale e della manifestazione nazionale del 27 gennaio 2012.
A questo scopo e rimanendo in attesa di concreti riscontri, sin da ora siamo disponibili a riunioni ed incontri che possano favorire tali necessarie ed auspicabili convergenze.
Potete contattarci ai seguenti recapiti:
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