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Fincantieri: scioperi e cortei. Fim e Uilm di traverso

In tutta Italia proseguono anche oggi – e sembrano farsi più incisivi e determinati – gli scioperi e i cortei contro il piano aziendale della Fincantieri che porterà alla chiusura di alcuni stabilimenti e al licenziamento di 3800 dipendenti su 8000 totali. Sulla vicenda è intervenuta oggi anche il sindaco di Genova Marta Vincenzi, che in una sua dichiarazione ha invitato tutta la città a mobilitarsi per la difesa della cantieristica: «La città va verso lo sciopero generale, perchè questo è stato un attacco frontale nei confronti di Genova» ha detto la prima cittadina del capoluogo ligure parlando con gli operai di Sestri che questa mattina hanno realizzato un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento in concomitanza con l’ennesimo sciopero. «L’incontro di ieri sera con il ministro Passera – afferma Giulio Troccoli, Rsu Fiom Cgil del cantiere – non ha cambiato le prospettive per i lavoratori di Sestri». La nuova protesta mette a rischio la consegna entro marzo della nave Oceania, l’ultima commessa del cantiere a conclusione della quale il piano di riorganizzazione del gruppo prevede la cassa integrazione per tutti i lavoratori di Sestri. «O la situazione cambia, ed ai lavoratori vengono date garanzie occupazionali serie – conclude Troccoli – o non consegneremo la nave all’armatore».
Intorno alle 9.30 il presidio si è trasformato in un corteo di alcune centinaia di lavoratori che si sono diretti verso l’autostrada A10, bloccata poi all’altezza del casello Genova Aeroporto. Dopo un fronteggiamento con la Polizia durato a lungo, gli operai hanno tolto il blocco e sono tornati in corteo davanti agli stabilimenti di Sestri Ponente, minacciando uno sciopero a oltranza se l’azienda non ritirerà il suo piano industriale.
Dall’azienda per ora non sono arrivate ulteriori novità, mentre invece di attaccare i lavoratori e il sindaco di Genova, rea di manifestare loro la solidarietà dell’amministrazione comunale, si sono  incaricate oggi Uilm e Fim, firmatarie del piano che prevede il dimezzamento dei dipendenti e la chiusura di numerosi stabilimenti.

«L’imminenza della campagna elettorale fa confondere i ruoli al sindaco di Genova, Marta Vincenzi» ha sentenziato la Uilm. «La Vincenzi non doveva chiedere i voti come sindaco – attacca il segretario generale della Uilm di Genova, Antonio Apa – ma per fare la sindacalista. Invece di fare demagogia con inutili polveroni mediatici che non aiutano a risolvere i problemi di Sestri, per altro già messo al sicuro dall’accordo del 21 dicembre scorso, la sindaco dimostri nei fatti prova concreta di solidarietà ai lavoratori del cantiere finanziando il progetto Plasmare, così come aveva a suo tempo dichiarato a Roma al Ministero». 

Alla Uilm ha fatto subito eco la Fim: «Le affermazioni del sindaco di Genova sono gravi e irresponsabili e rischiano di alimentare tensioni e violenze, oltre che pregiudicare il futuro del cantiere e del lavoro a Genova» ha dichiarato il segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, in una nota. «Quanto sta accadendo alla Fincantieri di Sestri- dice- è il risultato di un’irresponsabile azione della politica locale, che anzichè preoccuparsi di portare avanti i progetti di potenziamento su cui si sono impegnati e confermare quindi nei fatti l’interesse verso il cantiere e i lavoratori della Fincantieri, si limitano ad aizzare populisticamente gli stessi contro la realtà e il buon senso, dimostrando più attenzione e sensibilità a ricavare un dividendo elettorale, piuttosto che a risolvere i problemi dei lavoratori». I metalmeccanici della Cisl hanno addirittura rivendicato nel comunicato il carattere positivo dell’incontro di ieri a Roma.

Non la pensano però così i lavoratori della cantieristica italiana che oggi sono scesi in piazza anche negli altri stabilimenti.
Un nuovo corteo di protesta dei lavoratori Fincantieri ha sfilato anche a Palermo. Un migliaio di tute blu, partite dai cancelli dello stabilimento, ha percorso le strade del capoluogo siciliano dirigendosi alla Prefettura dove è previsto un vertice a cui parteciperanno la Regione siciliana, i rappresentanti dell’azienda e quelli dei sindacati. Stesso scenario anche in Veneto: sciopero di 4 ore e volantinaggio di protesta, stamattina, davanti allo stabilimento Fincantieri di Marghera promosso dalla Fiom-Cgil contro i tagli allo stabilimento veneziano nel piano di riassetto dell’azienda. I lavoratori sono scesi lungo l’arteria che collega la terraferma al centro storico veneziano provocando disagi al traffico per protestare contro il piano che prevede, per la sola Marghera, il taglio di 150 addetti sui circa mille dipendenti dello stabilimento previsti dal riassetto generale dell’impresa. 

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