Per chi si sta chiedendo cosa succede al Comune di Bologna è presto detto: la svendita delle decisioni amministrative del Comune e l’appalto delle scelte politiche sta per essere legalmente ceduto a privati di vario genere. Se prima poteva esserci qualche dubbio infatti, sulla complicità della Giunta con i poteri forti della città, oggi, con la presentazione del Piano Strategico Metropolitano viene eliminato ogni ombra di dubbio, con la santa benedizione di San Romano Prodi, immancabile per non far litigare troppo le diverse anime del Partito Democratico.
Questo progetto, di cui si discute da un anno a più riprese, vuole mettere assieme enti locali e soggetti economici per una partecipazione attiva nella decisione delle scelte amministrative future della città. L’accesso al PSM (Piano Strategico Metropolitano) sarebbe aperta a tutti. Sarebbe, perché di fatto oltre ai promotori, chi ha aderito fin ora è Unindustria, Legacoop, Università di Bologna, Camera di Commercio, l’Ascom, la Cna, Confcooperative e alcuni comuni della provincia. Si attende l’arrivo di altre associazioni di categoria, come l’Ance dei costruttori edili, nonchè di Cgil, Cisl e Uil (che stanno preparando di Patto Sociale Metropolitano con la Confindustria di Vacchi. “Tutti insieme allegramente” come si legge nella lettera di S. Insolvenza, “istituzioni pubbliche e soggetti privati, poteri forti e fortissimi, per pianificare i prossimi anni in tema di lavoro, ambiente, urbanistica, welfare, mobilità, cultura, conoscenza…”. Chiaramente la priorità sarà “data alla crescita”, come aggiunge il comunicato del Comitato No Debito bolognese “alla crescita della competitività, al calo delle risorse pubbliche per i diritti e non per i profitti (come se fossero davvero i profitti a garantire i diritti), le privatizzazioni nel welfare e nei servizi pubblici locali “.
L’inagurazione del progetto stamattina in via Indipendenza, all’Arena del Sole, probabilmente per consentire a chi lavora di prendersi “un giorno di ferie” per partecipare a questo piano “democratico” cittadino. Nonostante tutto le realtà sociali e politiche del territorio si sono mobilitate in grande stile, da Santa Insolvenza al Comitato NO Debito, da USB e As.I.A ai vari spazi sociali come VAG 61, Lazzaretto autogestito, Bartleby, fino al Comitato NO People Mover, Piazza Educativa, Cineasti, ecc.
Insieme anche oggi per costruire un grande piazza tematica in opposizione a quella che si tiene all’interno del Palazzo: “Ci teniamo il sole, voi tenetevi l’Arena” è lo slogan, “Giù le mani dalla città”. Tutti a richiamare l’attenzione sui problemi veri di questa città, che non sono il come riuscire a speculare meglio e di più sulla vita della cittadinanza, ma come uscire da una crisi senza pagare con la vita la mancanza di lavoro, di reddito e di diritti.
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