Dopo l’ennesimo vertice tra De Pascale e il governo nazionale arriva la conferma: i soldi per il Passante semplicemente non ci sono.
Come Potere al Popolo ci siamo sempre opposti a quest’opera, tanto nel merito dell’opera quanto nell’impossibilità che potesse costasse “solo” 1 miliardo di euro. Insieme a tutte le associazioni, le cittadini e cittadini contrari, abbiamo contestato questi costi irrealistici, anche sulla base di tutte le grandi opere i cui costi sono sempre cresciuti, portando a spese enormi per le casse pubbliche se non a veri e propri buchi neri in cui i soldi continuano a precipitare con le opere che non procedono (come il TAV Torino-Lione) o semplicemente non partono mai (come il Ponte di Messina).
Questo stop, che De Pascale e Salvini dicono temporaneo, deve essere l’occasione per fermare una volta per tutte questa follia che non risponde alle necessità di chi abita e lavora a Bologna.
Il Passante non serve a risolvere il problema di chi ogni giorno è condannato al pendolarismo e a una vita nel traffico, serve invece a servire un progetto di crescita economica sbagliato basato sulla logistica e sul trasporto su gomma, le 18 corsie servono ad avere migliaia di mezzi pesanti in più ogni giorno attorno a Bologna. E servono a collegare il rigassificatore di Ravenna e le altre infrastrutture delle energie fossili.
Ora De Pascale e Lepore cominceranno a fare pressioni su Salvini per ottenere i 3 miliardi necessari per costruire la follia chiamata Passante, ma bisogna pensare a come quei soldi potrebbero essere spesi: quanti lavori di ammodernamento sulle linee ferroviarie? Quanti treni e vagoni nuovi? Quanto personale qualificato con contratti dignitosi?
Rilanciamo la lotta contro il Passante di Mezzo a partire dalla manifestazione ambientalista nazionale del 12 Aprile a Ravenna in concomitanza dell’arrivo del rigassificatore di De Pascale!
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