Questo slogan è stato ripetuto per tutto il percorso insieme ai cori contro il sindaco di Roma capitale, Gianni Alemanno, da “Alemanno dimettiti!” a “Roma non si vende. Difendiamo i servizi pubblici-Alemanno è contro la città”. Tanti gli striscioni tra cui il più esplicito: “AcquaLe costo? L’acqua è un diritto, non una merce”.
Dall’inizio alla fine del corteo, diversi banchetti raccoglievano le firme per il referendum propositivo regionale nel quale si richiede la ripubblicizzazione dell’acqua.
Al corteo promosso dal coordinamento romano Acqua pubblica, hanno aderito i partiti del centro sinistra, le associazioni ambientaliste, i sindacati conflittuali (USB) e tanti altri Comitati come il Consiglio Metropolitano, i movimenti di lotta per il diritto all’abitare. La nota stonata erano le bandiere tricolori del PD, ma a rinfrescare la memoria ci ha pensato un volantino distribuito dai militanti della Rete dei Comunisti di Roma nel quale, tra l’altro, si ricordava che ad iniziare la privatizzazione dell’acqua fu proprio il PDS-PD nel ’97 con la Giunta Rutelli/Lanzillotta.
La manifestazione per dire no all’ulteriore cessione del 21% dell’ACEA ai privati, si è conclusa in piazza SS. Apostoli. Voleva arrivare, secondo la richiesta degli organizzatori, sulla piazza del Campidoglio, ma Alemanno si è messo di traverso, difatti quando il corteo transitava su via dei Fori Imperiali, uno spropositato blocco di Polizia e CC ne vietava l’accesso.
Tra gli interventi che si sono succeduti, quello di un rappresentante di USB-ACEA: ” Roma non si vende come non si vendono i lavoratori, come non si vendono i cittadini” e ancora “Oggi è solo l’inizio – ha aggiunto – lunedì saremo in assemblea. Ci riprenderemo piazza del Campidoglio perché non è il salotto di Alemanno”. E’ intervenuto anche un autista USB- Atac: “Sono incazzato perché qualcuno mi sta togliendo il lavoro, il diritto di poter scegliere, perché anch’io al referendum ho votato contro la privatizzazione dei servizi pubblici. Scenderemo in piazza anche noi!”. Alcuni Immigrati in rappresentanza delle decine che hanno sfilato, hanno detto a gran voce: “Siamo qui con voi per dire no alla privatizzazione di Acea e per mandare via Alemanno”. Quando è stata la volta di Miccoli (segr. PD Roma), viene subissato di slogan da parte degli attivisti del Consiglio Metropolitano che gli ricordavano la “memoria corta” e “la scelta opportunista elettorale”.
Nella piazza si sono tenti simbolici funerali al nasone, la fontanella pubblica. Sono stati esposti due nasoni, di cui uno steso a terra con una bottiglia di plastica con su scritto “Saldi” e l’altro con una targa: “Qui giace Er Nasone. Gloriosa fonte pubblica, ucciso a 138 anni per mano del sindaco capitolino”.
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