Il corteo dei lavoratori si è spaccato in due tronconi a causa della tensione fra i responsabili provinciali della Cgil e i rappresentanti della Rsu della Piaggio in quota Fiom, una divisione che non si è ricomposta. Motivo della discussione – eredità di divergenze di lunga data – è stato su chi dovesse aprire la testa del corteo. In prossimità della stazione ferroviaria, i lavoratori della Piaggio e i sindacalisti della Fiom si sono posizionati in cima al corteo con uno striscione recante la scritta “L’articolo 18 non si tocca” e con l’orientamento di una azione di protesta più forte del semplice corteo. Da qui è nata una discussione tra il segretario provinciale della Cgil, Gianfranco Francese, e uno dei rappresentanti della Rsu Fiom in Piaggio, Massimo Cappellini.
Francese voleva che in testa fosse posizionato uno striscione unitario “Contro la crisi, più salario, più pensioni, più diritti”, che quindi non evocasse l’art.18 al centro dei contrasti aperti dalla discussione sulla controriforma del mercato del lavoro. Cappellini, invece, sosteneva che il corteo doveva essere guidato dai lavoratori e che l’abolizione dell’articolo 18 è la questione centrale e più importante del mondo del lavoro. Da questo confronto, non risolto, è nata la spaccatura che ha diviso la manifestazione in due tronconi separati. Stamani sui temi del lavoro è in corso uno sciopero di quattro ore indetto dai sindacati per tutta l’area della Val d’Era.
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