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Proteste in tutta Italia contro la legge Fornero

“Chi licenzia la legge sarà licenziato”, hanno gridato in tanti a Roma sotto palazzo Madama, armati di pentole, mestoli e coperchi, per far arrivare un rumoroso NO alla controriforma del lavoro Monti-Fornero fino ai Senatori che stanno la esaminando in Commissione. Così l’USB a Roma, insieme ad altre forze sindacali conflittuali, ha inteso denunciare la gravità di un DdL che, se approvato, sancirà la libertà di licenziare, favorirà la precarietà, peggiorerà le condizioni di chi perde il lavoro senza garantire reddito a chi un lavoro non ha. “Non votatela!”, lo striscione che è stato portato dai manifestazione al centro di corso del Rinascimento bloccando il traffico davanti al Senato. Lo stesso appello sta arrivando da oggi nelle caselle di posta elettronica ed ai fax di tutti i Senatori, per la campagna di mailbombing che l’USB ha attivato sulla rete e nei posti di lavoro in occasione di questa giornata di protesta nazionale. Pierpaolo Leonardi, dell’esecutivo nazionale Usb, ha lanciato un appello ai senatori: “Non votate questa legge, fate mancare la maggioranza al governo dei tecnici, dei banchieri e dei supertecnici espressione di quell’Europa uscita pesantemente battuta dalle urne francesi e greche» e spiega «questa controriforma fornisce alle imprese uno strumento per liberarsi di coloro che non accettano condizioni di lavoro pesantissime e peggiora sensibilmente il mercato del lavoro”. Le iniziative di mobilitazione contro la controriforma del lavoro sono in corso in tutta Italia: questa mattina si è manifestato a Genova, a Lodi e a Lecce, mentre intorno alle 17.00 sono partiti i presidi di Torino, davanti alla sede Rai, via Verdi; a Milano in piazza San Babila; a Vicenza, davanti Equitalia, Porta San Bortolo; a Firenze, manifestazione in piazza dell’Unità; a Napoli, davanti sede della Regione Campania, via S.Lucia; a Catania, davanti Prefettura.

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