Malgrado le minacce ai docenti e le menzogne diffuse da tanti presidi, ieri migliaia di docenti della scuola primaria e molti ATA hanno scioperato rifiutandosi di “somministrare” i demenziali e distruttivi quiz Invalsi. Da tante scuole arrivano però notizie di docenti in sciopero sostituiti, di classi accorpate e ammassate: se le notizie saranno confermate, laddove verificheremo attività anti-sindacali da parte di presidi adoratori dell’Invalsi saremo obbligati a procedere per vie legali. Anche tanti genitori hanno tenuto a casa i bambini/e, ampliando la sacrosanta attività di boicottaggio degli indovinelli, che oltretutto dilapidano i già pochi soldi investiti nella scuola.
Oggi saranno le scuole Medie a continuare la protesta e a scioperare contro la miserabile scuola-quiz che smantella materialmente (tagli di scuole e posti di lavoro, blocchi di stipendi e scatti di anzianità, furto di pensioni, riduzione degli investimenti) e culturalmente l’istruzione, trasformando i docenti in addestratori di quiz, che preparino gli studenti ad una futura manovalanza precaria. E la protesta culminerà nella giornata del 16 maggio quando entreranno in campo anche gli studenti delle Superiori con varie forme di boicottaggio dei quiz e con manifestazioni nelle principali città insieme ai docenti ed Ata in sciopero.
I sindacati di base ribadiscono che quiz Invalsi non sono obbligatori, nonostante la frasetta del Decreto Semplificazioni che li giudica “attività ordinaria”. Ogni attività “ordinaria” al di fuori delle lezioni e delle riunioni degli Organi collegiali (ad es. gite scolastiche), oltre a dover essere decisa da questi ultimi, non comporta alcun obbligo per docenti, ATA o studenti.
Vengono infine diffidati i presidi sia dal diffondere false notizie su presunte revoche di sciopero, sia dal sostituire gli scioperanti, azione che, come già detto, ci obbligherebbe a denunciarne alla magistratura i responsabili.
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