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Esodati? Pluff!!

Il decreto sui lavoratori esodati è pronto ma riguarda solo 65mila lavoratori. La conferma è venuta dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ai sindacati nel corso dell’incontro di ieri al ministero del Lavoro. Il decreto interministeriale, che sarà varato entro maggio, conferma che saranno salvaguardati solo i lavoratori esodati che hanno fatto un accordo con l’azienda e che raggiungeranno i requisiti per accedere alla pensione con le vecchie regole entro il 2013. “Il vincolo delle risorse non può essere messo in discussione – ha detto il ministro – Per quelli che sono fuori dai 65mila si vedrà. Mi prendo tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare”. Il ministro del Lavoro tornerà a incontrare i sindacati nei prossimi giorni sulla questione degli esodati. Lo riferiscono i sindacati tornando a chiedere al governo di trovare le risorse perché siano salvaguardati tutti i lavoratori esodati rispetto all’aumento dell’età pensionistica e non solo per i 65mila previsti dal decreto del governo. “Nel decreto di cui ha parlato il ministro dovrebbero essere salvaguardati rispetto dell’età pensionabile previsto dal decreto “salva Italia” solo coloro che hanno risolto il rapporto di lavoro entro il 4 dicembre 2011 e che matureranno la pensione sulle vecchie regole entro il 2013”. “Questo – afferma Susanna Camusso della Cgil – non va bene perché lascia fuori molte persone che rischiano di rimanere senza lavoro e senza pensione”. Secondo il leader della Cisl, Raffaele Bonanni “Il ministro non può far finta che non ci siano altre persone che rischiano di restare senza lavoro e senza pensione”. Conversando con i giornalisti a margine dell’assemblea di Un industria, anche la presidente uscente di Confinsutria, Emma Marcegaglia segnala che ”il governo conferma 65 mila persone, mi pare però che i numeri Inps dicano che il numero degli esodati e’ molto maggiore e questo problema va affrontato e risolto perche’ non si possono lasciare le persone che non hanno piu’ lavoro o pensione. Questo crea molta incertezza e preoccupazione”. Durante l’audizione alla Camera svolta dal direttore generale dell’Inps, Mauro Nori, questi aveva parlato di 130 mila lavoratori coinvolti nella scomoda posizione di “esodati”, così suddivisi: circa 45 mila quelli in mobilità, altri 13-15.000 inseriti nel fondo di solidarietà del credito e 70.000, infine, quelli usciti dal lavoro sulla base di accordi volontari, gli esodati “puri”. Secondo il dirigente Inps, si tratta solo della platea massima perché una parte di questi avranno nei prossimi 4 anni i nuovi requisiti per la pensione. Ma in queste cifre mancano i lavoratori ammessi ai contributi volontari che sono svariate centinaia di migliaia. Il Sole 24 Ore, ovvero il giornale della Confindustria, ha calcolato, basandosi sugli stessi dati dell’Inps, che gli esodati sono ben 331 mila includendovi anche coloro che sono già stati autorizzati alla prosecuzione volontaria dei versamenti. Una cifra molto vicina ai 350 mila indicata dai sindacati. Per 285 mila di essi potrebbe aprirsi il baratro: niente salario, niente pensioni.

 

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