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Roma. Vernice e uova contro la sede del Gruppo Caltagirone

 

In tarda mattinata, una decina di persone con i volti coperti hanno lanciato uova e vernice contro il portone della società Caltagirone spa, in via Barberini, a Roma. Una decina di persone hanno voluto così protestare “contro il tentativo di cessione di Acea da parte del Campidoglio”. “Con questa iniziativa vogliamo smascherare definitivamente la verità: 1.200.000 cittadini romani il 12 e 13 giugno scorso hanno contribuito alla vittoria del referendum che ha definito l’acqua come bene comune, esprimendo un netto no alla privatizzazione dei servizi pubblici in Italia” – spiega in una nota il movimento che si definisce “Libera Repubblica Romana” – “Il sindaco Alemanno, a dispetto della volontà popolare vuole vendere il 21% delle quote pubbliche di Acea”.Vicino al portone sono stati lasciati alcuni volantini con su scritto “Caltagirone, giù le mani dalla nostra città” firmati  Libera Repubblica Romana.

Il gesto di protesta si è limitato a questo: uova e vernice su un portone. Ma per la politica di “palazzo” è come se fosse stata dichiarata la terza guerra mondiale. Un coro unanime di condanna si è levato praticamente da parte di tutti i partiti che sostengono il governo Monti e, nei fatti, la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Qui di seguito la ridda di dichiarazione che ha riempito le agenzie dalla tarda mattinata in poi. Vedere per credere.

”Il dissenso e la protesta non possono sfociare in atti violenti e intimidatori. I provvedimenti che per colpa di Alemanno rischiano di portare alla svendita di Acea vanno contrastati nelle sedi competenti e nel rigido rispetto della democrazia. Al Gruppo Caltagirone invio la mia solidarietà per quanto accaduto” afferma in una nota Esterino Montino, capogruppo Pd in Regione.

Dal coro non si sottrae l’ex sindaco Walter Veltroni che con Caltagirone ha concertato ampiamente le sorti e le decisioni urbanistiche della città durante il suo mandato. “Violenze e aggressioni come quelle verificatesi contro il Gruppo Caltagirone, a cui va la mia solidarietà, sono gravi, inaccettabili e da non sottovalutare, specie in un momento come questo in cui alle difficoltà e alle tensioni sociali qualcuno cerca di mescolare provocazioni e gesti teppistici. Si tratta di un episodio da condannare duramente da parte di tutti: cosa c’entra la rivendicazione dell’acqua pubblica con queste violenze e intimidazioni è davvero incomprensibile agli occhi di tutti i romani” ha dichiarato Veltroni.

Da destra arrivano altri squilli di tromba dello stesso tono:

“Desidero esprimere piena solidarietà a Francesco Gaetano Caltagirone e al suo gruppo. Purtroppo quando la disinformazione e la strumentalizzazione politica danno in pasto un nemico all’opinione pubblica, alcune schegge impazzite possono sentirsi autorizzate a commettere sciocchezze. Il Pd e gli altri gruppi riflettano bene sui modi, spesso scomposti, con cui stanno conducendo la loro opposizione” dice in una nota Gianni Sammarco, deputato e coordinatore del Pdl di Roma.

“All’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone e al suo gruppo va la mia solidarietà. Quanto accaduto oggi non è solo una aggressione gravissima che offende lo stesso concetto di libertà e di democrazia contro uno dei gruppi industriali più importanti del Paese, ma è il figlio legittimo dell’odio e della disinformazione che, da settimane, la sinistra sta facendo sulla vicenda Acea” ha tuonato il sindaco Alemanno. Gli fa eco il Presidente della Provincia Zingaretti (Pd) “«Esprimo la mia ferma condanna per gli episodi violenti e l’aggressione sotto la sede del Gruppo Caltagirone, a cui va la mia totale solidarietà». Lo afferma in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti”.

Infine anche i centristi fanno sentire la loro voce: “Esprimo la mia piena solidarietà al Gruppo Caltagirone. È triste constatare che gli episodi di violenza stanno aumentando con il tempo. Alcuni fatti, come quello di oggi, ledono fortemente e gravemente la libertà del prossimo, questo è molto ingiusto. È un errore continuare su questa strada, la violenza si sa, genera altra violenza, di certo non è il cammino giusto per risolvere la situazione difficile in cui si trova il nostro Paese. – Lo scrive in una nota il vicepresidente della Regione Lazio ed esponente Udc, Luciano Ciocchetti.

Non ce n’è una dichiarazione che abbia sottolineato come le ingerenze di Caltagirone su Roma, non ultimo il tentativo di prendersi anche l’Acea, siano l’esempio più calzante di quelle “mani sulla città” che vengono enunciati solo nei convegni pre-elettorali.

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