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Bergamo. Lavoratori contestano Fornero, Camusso e Landini

E non sono mancate le critiche anche a Landini per non aver proclamato autonomamente lo sciopero generale.

Prima un corteo e poi un presidio a Bergamo davanti al Teatro Donizzetti per contestare il ministro del Lavoro Elsa Fornero, attesa all’assemblea di Federmeccanica in programma dalle 15, insieme al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Alcune centinaia di attivisti e lavoratori aderenti alla Fiom, ai partiti e ai gruppi di sinistra e all’Unione Sindacale di Base si sono riuniti davanti all’ingresso per manifestare contro la controriforma sul lavoro. “L’articolo 18 non si tocca, lo difenderemo con la lotta” gridano i lavoratori, tenuti a distanza dalle transenne e dalle forze dell’ordine in tenuta anti sommossa. Qualcuno urla anche ‘Camusso vergognati’ e altri slogan contro i sindacati confederali e la loro complicità con il governo Monti.
Un lungo striscione recita “il vostro bottino, la nostra crisi. Assediamoli”. Fumogeni e petardi sono stati lanciati in direzione dell’ingresso del teatro dove attendevano di poter entrare giornalisti e ospiti invitati alla kermesse.

Parole dure anche per il segretario della Fiom, Landini, criticato da alcuni manifestanti – RSU FIOM della Same di Treviglio, operai della Piaggio di Pontedera e della Fiber insieme a numerosi giovani precari e disoccupati – per la mancanza di autonomia dalla segreteria della Cgil e per la scelta di non convocare lo sciopero oggi del comparto dei metalmeccanici a fianco della fermata dei sindacati di base. All’indirizzo di Landini i lavoratori hanno più volte gridato ‘sciopero generale, sciopero generale’. I manifestanti, molti iscritti alla Fiom e dipendenti di alcune aziende bergamasche, hanno contestato sia Landini che Mirko Rota, segretario regionale Fiom.

D’altronde la maggioranza della Fiom, più che lo strumento dello sciopero, sembra voler usare quello del referendum. “Se la riforma del lavoro diventerà legge, la Fiom promuoverà una raccolta firme per un referendum abrogativo” ha detto Maurizio Landini proprio a Bergamo, a margine dell’assemblea di Federmeccanica. ”Il governo – ha denunciato il sindacalista – ha posto la fiducia e sta per passare un provvedimento assolutamente inaccettabile che non da nessuna prospettiva. Il rischio è che saltino interi settori industriali”. Per questo, ha chiarito Landini, ”non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. E anche se dovesse passare la fiducia, com’è probabile, noi non aspetteremo comunque la modifica dell’articolo 18. Continueremo la nostra mobilitazione nel paese, se necessario anche raccogliendo firme per referendum abrogativi su leggi sbagliate”.

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