17.00 – “Non possiamo interrompere le lotte” dichiara Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale USB. “Un sondaggio diffuso ieri – evidenzia Leonardi – rivela che gli stessi padroni assegnano uno 0% di importanza alla riforma del lavoro targata Fornero, il che chiarisce la natura puramente ideologica di questa operazione, che non serve certo al rilancio del Paese ma soltanto alla sottomissione del lavoro agli interessi del capitale”. Aggiunge il dirigente USB: “Gli altri provvedimenti che il Governo ha in cantiere, dalla spendig review all’attacco al Pubblico Impiego, ci costringono a mantenere alta la mobilitazione. USB, dopo uno sciopero generale che ha portato migliaia di lavoratori e lavoratrici in piazza, continuerà ad animare il conflitto con presidi, assemblee, e con tutte le necessarie forme di protesta”, conclude Leonardi.
16.30 –Gli attivisti dell’USB hanno abbandonato Piazza Montecitorio e in corteo hanno raggiunto Piazza Santi Apostoli.
15.30 – In piazza stanno arrivando altri manifestanti che erano stati bloccati dai blindati e dai poliziotti in via del Corso e in altre viuzze intorno al Parlamento. Alcuni sono rimasti contusi a cause delle manganellate e dei colpi ricevuti dagli agenti. Davanti a Montecitorio è scoppiato un acceso battibecco che ha sfiorato lo scontro fisico quando i militanti del sindacato di base hanno accusato i dirigenti della Cgil di fare alla controriforma Fornero una opposizione di mera facciata e di non aver convocato lo sciopero generale contro il governo a causa del sostegno a Monti del Partito Democratico, forza politica di riferimento del sindacato di Susanna Camusso.
guarda il video su quanto accaduto a Montecitorio: http://www.youtube.com/watch?v=AQpfTMBCyuo
15,15 – Non è stato facile per i manifestanti raggiungere la sede del Parlamento in un centro storico pesantemente blindato. Il piccolo corteo è stato bloccato la prima volta in Via del Corso e poi di nuovo in Piazza di Pietra, dove gli attivisti sono stati anche strattonati dai Finanzieri in assetto antisommossa. Quando grazie alla loro determinazione i manifestanti sono comunque riusciti finalmente a raggiungere Piazza Montecitorio sono volate ancora manganellate da parte degli agenti vistosamente nervosi e disorientati. Ora gli attivisti dell’USB e dei movimenti sociali della capitale stanno manifestando davanti al Parlamento dove era già in corso un presidio organizzato dalla Cgil.
14.50 – Alcune centinaia di attivisti del sindacalismo di base e dei movimenti sociali che erano radunati a Piazza Santi Apostoli con l’intenzione di sfilare fino a Piazza Montecitorio sono stati letteralmente sequestrati per quasi mezzora da un imponente schieramento di Polizia che ha impedito ai manifestanti di uscire dalla piazza. Completamente circondati e dopo aver chiesto invano di poter uscire dall’accerchiamento gli attivisti hanno iniziato dapprima a fronteggiare i cordoni di Polizia e poi a spingere e a cercare di passare. Nella colluttazione e nel parapiglia Emidia Papi, dirigente dell’Unione Sindacale di Base, è caduta a terra e ha perso i sensi. Finalmente dopo spintonamenti e lunghi momenti di concitazione il responsabile dell’ordine pubblico ha deciso di lasciar passare i manifestanti che ora si stanno recando in corteo a Montecitorio per raggiungere altri attivisti che sono davanti al Parlamento a manifestare contro il governo.
14.30 – Tra poco i manifestanti, giunti alla fine della mattinata in piazza SS Apostoli, daranno vita ad una ulteriore mobilitazione contro l’approvazione della controriforma sul lavoro targata Fornero, la distruzione dei diritti, degli ammortizzatori sociali e la precarizzazione di tutto il mondo del lavoro.
14.07 – Il sindaco di Roma Gianni Alemanno invoca la mano dura della Polizia contro i movimenti sociali che protestano contro le politiche antipopolari del governo e della giunta romana. ”In merito agli incidenti che sono avvenuti qui fuori oggi si tratta di poca cosa di circa un centinaio di persone che si sono agitate per avere visibilita”’. Cosi’ il sindaco al termine degli Stati generali del Sociale e della Famiglia ha commentato la manifestazione organizzata in Via Labicana dai manifestanti che in mattinata hanno contestato la ministra del Lavoro, Elsa Fornero, e il governo tutto. ”Noi eranavo anche disponibili a far parlare qualche loro rappresentante ma hanno scelto la strada della violenza per avere visibilità. Questo é un modo per speculare sul sociale”. ”Credo la questura di Roma debba prevenire questi fenomeni ed essere molto intransigente”. Per Alemanno ”bisogna essere molto più duri sulle manifestazioni non autorizzate che non sono ammissibili, soprattutto quando sono in quattro gatti come oggi a farle”. Se erano quattro gatti, come dice il sindaco, perchè Roma oggi è militarizzata da centinaia di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa, e perchè una dichiarazione ad hoc di Alemanno?
13.10: A Montecitorio il governo ha incassato l’ultima delle quattro fiducie poste sulla controriforma del mercato del Lavoro. L’aula della Camera ha infatti approvato l’art. 4 del testo, uscito dalla commissione Lavoro e identico a quello varato dal Senato. I sì sono stati 438, i no 75, gli astenuti 28.
12.30: la polizia presidia in forze tutta la zona tra piazza Venezia, via del Corso e via del Plebiscito. Anche in piazza SS Apostoli i blindati si sono posizionati a metà piazza per bloccare eventuali tentativi di avvicinarsi a Montecitorio.
12.20: il corteo ha cercato di dirigersi a Montecitorio ma è stato bloccato dalla polizia presente in forze. Volano manganellate e spintonamenti all’inizio di Via del Corso, una parte del corteo sta ripiegando in piazza SS Apostoli dove da giorni c’è la tendopoli di protesta sorta alla fine della manifestazione dello sciopero generale del 22 giugno. Alcuni manifestanti sono però riusciti a passare diretti a Montecitorio.
12.10: il corteo ha raggiunto piazza Venezia dove si stanno megafonando le ragioni della mobilitazione di oggi contro il Ddl Fornero e la privatizzazione dei servizi sociali progettata dalla giunta Alemanno.
11.45: spintonamenti e lanci di uova tra i manifestanti e la polizia su via Labicana all’altezza di via Iside. Inizia un fronteggiamento. Il corteo riesce a guadagnare una decina di metri verso la zona rossa ma poi viene respinto. Rinserrate le file parte un corteo verso il Colosseo.
11.00: attivisti sociali, lavoratori e sindacalisti dell’Usb si stanno concentrando in via Labicana nei pressi dell’auditorium Antoniano dove si tengono gli Stati Generali convocati da Alemanno con la presenza del ministro Fornero. Si vedono striscioni con su scritto: “Spread your rage”, “Monti, Fornero, Alemanno, Roma vi rimbalza”, “Ve la pagate voi la vostra crisi”. Impressionante schieramento di polizia che blocca l’intero quadrilatero e non permette l’accesso neanche ai pedoni. Solo pochi anziani riescono a passare il filtro.
Da ieri a Roma sono in corso gli Stati Generali del sociale e della famiglia convocati dal sindaco Alemanno. La ministra Fornero è stata chiamata a benedire un evento che ha del paradossale in una città capitale della precarietà e del cemento e non certo delle tutele sociali, dei diritti, dell’accoglienza, della sostenibilità e dove per privatizzare e dismettere beni comuni e patrimonio pubblico si assiste a un’involuzione autoritaria e alla limitazione degli spazi di agibilità democratica. In queste settimane molteplici sono state le mobilitazioni contro il DDL Fornero e con al centro il tema del welfare, della precarietà e della tutela del diritto al reddito diretto e indiretto. Tantissime le contestazioni nei confronti della Fornero e dello stesso Monti in ogni città dove hanno provato a sostenere la giustezza delle misure in votazione al Parlamento. Quello del sindacalismo di base del 22 giugno è stato l’unico sciopero generale indetto contro una riforma volta a smantellare definitivamente il diritto del lavoro, eliminando l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e cancellando di fatto la contrattazione nazionale collettiva a favore di quella aziendale. Hanno tentato di farci credere che questa sia una riforma a favore dei giovani ma la realtà al contrario è un’altra: questa è una riforma che precarizza ulteriormente il lavoro e l’esistenza di milioni di giovani ed estende la precarietà a chi, impropriamente, veniva considerato “garantito”. L’iter della riforma Fornero prosegue, spinta da una maggioranza bipartisan che vede nel Partito Democratico il più convinto sostenitore sia della riforma che del governo Monti. La Camera voterà oggi la fiducia al governo sulla controriforma del mercato del lavoro
Le giornate del voto di fiducia della riforma Fornero alla Camera si intrecceranno dunque con gli Stati Generali del Sociale che discuteranno di politiche sociali e del sistema del welfare della Capitale.
La Coalizione Sociale, contro la precarietà, per il diritto al welfare e contro la riforma del lavoro nata nei giorni scorsi tra movimenti sociali e sindacati conflittuali ha lanciato una mobilitazione per l’intera giornata di oggi “Pensiamo che la partita sul DDL Fornero non sia ancora chiusa e che a parlare di politiche sociali e welfare debba essere chi in questi anni si è battuto per la difesa e l’universalizzazione dei diritti, non chi invece sistematicamente li demolisce e li cancella.” scrive un comunicato della Coalizione “Per questo torneremo a mobilitarci Mercoledì 27 giugno dalle ore 10 in Via Labicana a Roma per contestare la Fornero e gli stati generali del Sociale e della famiglia e successivamente ci muoveremo verso Montecitorio dove sarà in votazione la riforma del lavoro. Con questa giornata di mobilitazione vogliamo proseguire inoltre il processo di costruzione di una coalizione sociale ampia, in grado di unire, resistere e contrattaccare all’offensiva di Monti, Fornero e più in generale della troika”.
Dopo lo sciopero generale del 22 giugno scorso, l’USB torna a mobilitarsi e dà appuntamento a Roma in piazza SS Apostoli alle 14.30, dove prosegue il presidio permanente nella tendopoli della protesta, per far sentire a questo governo, ai partiti che lo sostengono e a CGIL CISL UIL UGL loro complici, che la vita dei giovani, dei precari, delle donne, dei pensionati, dei senza casa non è nelle loro mani; per contrastare la controriforma del mercato del lavoro, contro la spending review e l’attacco al pubblico impiego. Per riprenderci i diritti e mandare a casa Monti.
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