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E’ Roma la città più “stangata” dall’IMU

I dati emergono dalla fotografia sul primo acconto Imu che si rileva dai Caf della Cisl su dati reali, versamenti effettivi, effettuati da circa 1,2 milioni di contribuenti, rappresentativi pero’ solo dell’imposta pagata da lavoratori dipendenti e pensionati che si sono rivolti ai Caf. Dai dati esaminati sono infatti esclusi i contribuenti piu’ agiati che certo non si rivolgono ad un Caf per la dichiarazione dei redditi.
Per quanto riguarda la prima casa, Roma risulta la piu’ penalizzata. L’importo medio dei versamenti dell’acconto e’ stato pari a 170 euro, il 102% in piu’ della media nazionale. E il secondo acconto sara’ ancora piu’ elevato visto che il comune ha aumentato l’aliquota. Seguono poi Bologna (140 euro per la prima casa +67%, rispetto alla media), Genova (107 euro; +27%) e Napoli (105 euro; +25%). I contribuenti di Milano hanno invece pagato in media 99 euro per la prima casa (+18% rispetto alla media nazionale). In controtendenza Palermo.
Il primo posto per gli “stangati” spetta dunque ai proprietari di case romani, con 325 euro versati (+102%), seguiti dai cittadini bolognesi (309 euro, +98% rispetto alla media nazionale). Al terzo posto si piazza Milano (224 euro, +39%) seguita da Genova (217 euro +35%), Napoli (206; +28%) e Palermo (168 euro, +4%). Il Caf Cisl ha elaborato anche la differenza in base al numero dei figli a carico: i contribuenti senza figli hanno pagato circa 91 euro, quelli con un figlio 70 euro, quelli con due figli 68 euro e quelli con tre o piu’ figli 70 euro.
Per i contribuenti, comunque, le sorprese potrebbero arrivare con il saldo finale, quello di dicembre, quando dovranno adeguare gli importi agli eventuali aumenti di aliquota decisi dai Comuni. In questo caso, uno studio elaborato da Confedilizia sulle case date in affitto, emerge che gli incrementi rispetto alla prima rata versata potranno essere notevoli: in alcuni casi, come per Roma, Napoli, e Perugia raggiungerebbero anche l’80%.

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