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Trasporti: “lo sciopero serve”, parola di garante

Ultim’ora. La Cgil minaccia, se non ci saranno risposte sul rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri, di proseguire la mobilitazione con uno sciopero «con il blocco totale di tutti i servizi senza fasce orarie per permettere a tutti gli addetti al trasporto pubblico locale di partecipare».

Lo sciopero nel trasporto pubblico locale “non è un’arma spuntata, ma uno strumento importante per le rivendicazioni dei lavoratori”. Ad affermarlo è il presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse, spiegando: “quale potrebbe essere, per i lavoratori, uno strumento alternativo di contrapposizione per incalzare le naturali controparti? È mia convinzione che l’esercizio del diritto di sciopero continui a rappresentare qualcosa di importante per le rivendicazioni dei lavoratori, a condizione però che esso sia rispettoso di quel bilanciamento tra i diversi valori costituzionali”. “D’altro canto – scrive ancora Alesse sul Corriere della sera in risposta a un editoriale del vicedirettore – se si finisce per considerare lo sciopero come un’arma spuntata, ce la sentiamo poi di affermare che, senza di esso, le condizioni contrattuali dei lavoratori e i loro diritti sindacali sarebbero ugualmente salvaguardati?”. Dichiarazioni più che condivisibili, raffreddate però poco da altre assai più compatibiliste.

“Certo c’è un rischio concreto che lo sciopero diventi un rito ed è per questo che la vera sfida si gioca sul terreno della valorizzazione delle procedure di raffreddamento e di conciliazione, anche passando attraverso un rafforzamento delle competenze dell’Autorità di garanzia, da sempre impegnata in un’intensa attività di mediazione”. “Detto questo – conclude Roberto Alesse – sarebbe ben strano se uno sciopero, pur legittimo, non creasse disagi. Quella delle fasce orarie garantite durante lo sciopero nel settore dei trasporti, infatti, è una tecnica di contemperamento che è stata sempre accettata dalle parti sociali e dagli stessi utenti, al fine di garantire il flusso di pendolari, lavoratori, studenti e il relativo rientro (il che non avviene in altri Paesi)”.

In effetti in tutti i paesi europei l’impatto degli scioperi nei trasporti è ben più drastico, e in paesi come Francia o Gran Bretagna non sono mancate vertenze lunghe che hanno bloccato bus e metropolitane anche per parecchie settimane, senza che gli utenti saltino alla gola dei sindacati…

C’è da giurare che le dichiarazioni concilianti del presidente della commissione di garanzia sugli scioperi – dai sindacati di base ribattezzata “commissione antisciopero” viste le numerose loro proteste proibite o coattamente posticipate negli ultimi anni – derivino dal fatto che l’agitazione in corso oggi è stata indetta dai sindacati confederali e da Ugl e Faisal. Un’agitazione sacrosanta, visto che i lavoratori del comparto sono senza rinnovo del contratto ormai dal lontanissimo 2007.

Ed infatti lo sciopero sta avendo alte adesioni in tutta Italia. Intorno alle 9 di questa mattina a Roma, ad esempio, erano completamente ferme le due linee della metropolitana così come le ferrovie urbane Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Viterbo. E anche la circolazione di bus e tram, fino alle 17.30, sarà assai ridotta. 

A Milano invece si sono registrati attimi di tensione, questa mattina presto, nella stazione Duomo della metropolitana. Pochi minuti prima che iniziasse lo sciopero, infatti, il personale dell’Atm ha chiuso i cancelli dei corridoi che collegano la linea 1 alla linea 3. Alcuni pendolari intenzionati a prendere comunque l’ultima corsa della linea 3 prima dell’inizio dello sciopero hanno forzato i cancelli e non sono mancate urla e insulti nei confronti degli incauti sindacalisti. 

Queste le modalità delle principali città: Roma dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio; Milano dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio; Napoli dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; Venezia-Mestre dalle 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine turno; Genova dalle 9,30 alle 17 e dalle 21 a termine servizio; Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Bari 8.30 – 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio; Palermo dalle 8,30 alle 17,30; Cagliari dalle 9.30 alle 12.45, dalle 14.45 alle 18.30 e dalle 20 alla fine del servizio. In concomitanza con questa protesta si svolgerà, sempre per 24 ore, dalle 21 di lunedì alle 21 di martedì, lo sciopero nazionale di tutti gli addetti ai servizi ferroviari di accompagnamento notte, ristorazione a bordo treno, pulizie e attività accessorie e complementari indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Fast Ferrovie, a causa della “inaccettabile posizione assunta dalle associazioni di impresa e dalle aziende che operano nel settore di non sottoscrivere ed applicare il contratto collettivo nazionale Mobilità/area contrattuale attività ferroviarie”. Secondo i sindacati, inoltre “permangono nel settore degli appalti ferroviari numerose criticità come la situazione occupazionale, il ricorso costante agli ammortizzatori sociali, il progressivo ridursi delle attività, dei servizi e conseguentemente dei posti di lavoro oltre alle mancate, ritardate o parziali erogazioni delle retribuzioni”.

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