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Napoli. Il Comune svende e i precari occupano l’Archivio Storico

 
 
La campagna “Magnammece ‘O Pesone” lancia la sua sfida all’amministrazione comunale sul tema e sul senso dei Beni Comuni. “Che significa parlare di Beni Comuni se la gran parte del patrimonio pubblico viene venduta (anzi… svenduta) e privatizzata?” (Nadja, studentessa). 
Case, convitti, scuole, palazzi monumentali: tutto ai privati in pochi anni in nome dell’Austerity e dei tagli!
 
Così da stamattina una settantina di precari che partecipano alla campagna sta occupando il “fiore all’occhiello” della svendita, l’ex convento di piazza Dante 79, archivio storico della città di Napoli, monumento Unesco, per cui è stata bandita l’asta lunedi prossimo (vedi allegato). Oltre 6.000 metri quadri a prezzo di saldi (molto meno di duemila euro al metro quadro) per il palazzinaro di turno. Un palazzo immenso di cui al momento viene utilizzato solo il quarto piano per i servizi sociali della municipalità (che infatti è contraria alla vendita). In un altro piano langue nell’abbandono un patrimonio documentale come l’anagrafe storica di Napoli, altri due piani enormi sono totalmente vuoti e inutilizzati. Abbiamo chiesto un incontro all’Assessore al patrimonio Tuccillo, vedremo se l’assessore e il sindaco De Magistris si trincereranno nel silenzio di fronte a uno scandalo che ha già visto esprimersi contrariamente tantissimi cittadini con petizioni e proteste. 
“E’ sconcertante, noi dobbiamo batterci per il diritto all’abitare e agli spazi sociali e strutture del genere che potrebbero essere utilizzate a fini culturali o anche per servizi alloggiativi per studenti, precari, sfrattati,languono nel totale abbandono. E ora se le vendono!” Contesta Monica una precaria della campagna.
In strada, nella centralissima piazza Dante,  l’amplificazione invita la gente a gite turistiche improvvisate nella struttura e all’assemblea pubblica che si terrà alle 18.00. Così l’immaginazione sociale tocca finalmente con mano quello che le viene sottratto!
La campagna “Magnammece ‘O Pesone” (che ha trovato l’appoggio anche del sommo poeta (vedi foto) è stata avviata da precari e studenti che vengono dalle lotte di questo autunno contro l’Austerity, ma si rivolge a tutto quel pezzo di città che è assediato dai ricatti degli affitti insostenibili e in nero per i quali nessuno fa niente. Si stanno autorganizzando concretamente i gruppi di precari che vogliono trovare risposte all’emergenza abitativa con l’azione diretta. Contestiamo i grandi patrimoni inutilizzati degli enti pubblici, della curia, delle multinazionali immobiliari, dei prestanome della camorra… Ci opponiamo alla svendita del patrimonio pubblico per ottenere invece il suo uso sociale e solidale. La ricetta è semplice vista l’indifferenza delle istituzioni al problema: occupare! Mai piu case senza gente, mai più gente senza case! 
Il nostro simbolo è il gorilla che pende da uno degli striscioni del palazzo, il gorilla che si ribella alla città per pochi…: attenti al Gorilla!
 
Magnammece ‘O Pesone (anche su facebook)
Casa – reddito – felicità

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