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La salute non è in vendita

In Toscana, in previsione della manifestazione del 16 febbraio a Firenze sotto la Regione Toscana – Per la difesa e il rilancio della sanita’ pubblica e contro i tagli della spending review e della Regione Toscana – a Pisa è stato organizzato per  Mercoledì 13 febbraio al polo universitario Carmignani, (Piazza dei Cavalieri) un incontro pubblico con Giorgio Cremaschi (Comitato nazionale No Debito), Francesca Trizza (per le lavoratrici Sodexo, Pisa), Marco Lenzoni (infermiere alla Asl 1 di Massa) e Maurizio Marchi (di Medicina Democratica)

È partita anche in Emilia Romagna la campagna cittadina di contro informazione sui tagli alla sanità causati dalle politiche di cosiddetta riduzione del debito pubblico. In questa campagna elettorale che non entra nel merito delle vere questioni sociali riportiamo al centro la difesa dei diritti fondamentali come quello alla salute contro le politiche di austerity accettate da tutte le forze politiche presenti in parlamento.

In Emilia Romagna i tagli, per il solo 2013, ammontano a 260 milioni in meno che equivalgono a circa 4.000 posti letto, e nella sola Bologna il taglio previsto sarà di 50 milioni pari a 600 posti letto ospedalieri. Oltre a questo ordine di tagli altre riduzioni con effetti devastanti nella quantità e nella qualità delle prestazioni riguardano i vincoli di spesa per gli acquisti medico sanitari e sugli appalti.
Una politica di smantellamento che aggrava una situazione già da tempo in declino con liste di attesa lunghissime e con un forte ricorso da parte dei cittadini alla sanità privata, convenzionata e non.
Per tutto il mese di febbraio, il Comitato No debito promuoverà la diffusione di materiale di informazione sulla situazione e sulle prospettive del sistema sanitario pubblico e sulle ragioni che giustificherebbero questo tipo di smantellamento, politiche legate al rispetto dei diktat della commissione europea, della BCE, FMI: per risparmiare sulla sanità pubblica e rimpinguare contemporaneamente le casseforti di banche e assicurazioni. Gli attivisti del Comitato No Debito di Bologna con le parole d’ordine di “Non si può morire di debito, tagliano la sanità, minacciano la nostra salute, arricchiscono le banche” diffonderanno il materiale, tra volantini, dossier e locandine recandosi preso i vari poliambulatori ed ospedali cittadini, e centri di prenotazione CUP.

A Roma dopo il primo presidio-volantinaggio al Cto (Centro Traumatologico Ortopedico) in via di chiusura, si sono delineate le possibilità di una iniziativa comune tra Comitato No Debito, lavoratori della sanità e realtà territoriali sulla zona dove agiscono due complessi ospedalieri come il Cto – che voglio dismettere e trasformare in residenza per anziani lungodegenti –e il Sant’Eugenio dove finirebbero alcune delle patologie fino a ieri attive al Cto. Partendo dalla dichiarazione di principio secondo cui la chiusura di un ospedale è inaccettabile, si intende rilanciare una iniziativa che avanzi soluzioni alternative e funzionali alle esigenze sociali del territorio piuttosto che la chiusura del Cto. Si è pertanto deciso di fare un altro presidio-volantinaggio all’ospedale Sant’Eugenio per martedi12 febbraio e di partecipare alla manifestazione di zona (da Garbatella alla Fiera di Roma) su casa e sanità indetta dai movimenti per il diritto all’abitare il sabato successivo 16 febbraio.

Il Comitato No Debito terrà inoltre sabato 9 febbraio a Roma (via Giolitti 231) un incontro nazionale per affrontare questioni di programma relative al non pagamento del debito pubblico, lo stop al Fiscal Compact e le nazionalizzazioni di banche e imprese strategiche.

 

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