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Firenze. La rabbia dei lavoratori incalza Renzi

Il risultato è di quelli che devono far riflettere. Quando scendono in piazza 3000 lavoratrici e lavoratori del Comune di Firenze in occasione dello sciopero generale percorrendo in corteo da Palazzo Vecchio a Viale Mazzini (sede Corte dei Conti), vuol dire che qualcosa si è rotto e qualcosa – di importante – può nascere.
Un corteo bello, colorato, partecipato come a Firenze non se ne vedevano da anni, un corteo di donne e uomini che hanno portato in piazza la loro rabbia, ma anche la loro creatività, rivendicando il rispetto, la dignita’, i diritti ed il salario. Un corteo unitario, non diviso da sigle, compatto, un corteo che si è visto e che si è fatto vedere da tutta la città, e che ha portato in tutta la città la rabbia e la voglia di riscatto dei dipendenti dell’Amministrazione Comunale, considerati dal Sindaco solo dei “fantozzi”, ma che hanno dimostrato di essere un soggetto sociale forte, che non accetta più le basse mediazioni e i sotterfugi.
Le centinaia di cartelli e le decine di striscioni autoprodotti dai veri servizi sono stati altresì il simbolo di grande partecipazione e di come i lavoratori vivono questo periodo buio nel Comune di Firenze, e poi la volontà di lotta espressa a difesa dei servizi pubblici intesi come bene comune. A poco servano le patetiche dichiarazioni del Sindaco Renzi e della casta politica fiorentina che lo accompagna, oggi questi signori, come la classe politica tutta del resto, hanno dimostrato la loro totale lontananza dei problemi reali della gente che a fatica non arriva più nemmeno a fine mese. Tra i politici che si sono visti nel corteo c’erano solo la consigliera comunale Ornella De Zordo e Tommaso Grassi della Lista Ingroia. Ma soprattutto c’erano quelle RSU del pubblico e del privato che hanno sfilato insieme ai lavoratori del Comune, la GKN in testa. Ma non è finita qui. Infatti Lunedi 18 Febbraio la mobilitazione continua alle ore 15 si ritroveranno di nuovo, come da settimane a questa parte, tutti di fronte a Palazzo Vecchio, sede del Comune.


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