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La campagna “Io non sgombero” diventa europea

A Milano, in seguito al rifiuto da parte di un vigile di eseguire lo sgombero di una delle tantissime famiglie in difficoltà, che per necessità occupano una delle troppe case lasciate vuote, è nata la campagna Io Non Sgombero. In un contesto di estrema precarietà in cui le politiche di austerity stanno distruggendo il welfare state e aggravando l’ emergenza abitativa, in cui gli sfratti per morosità incolpevole dal 2008 al 2012 sono aumentati del 50%. Questo non è solo un gesto di “buon cuore”, ma anche responsabile. Crediamo che questo gesto di solidarietà e di responsabilità non debba restare isolato, bensì che vada alimentato perché sempre più persone e categorie si mettano in gioco per fermare la barbarie degli sgomberi

In questo incontro, ospiteremo il portavoce del Sindacato dei Fabbri e un compagno del movimento StopDesahucios di Pamplona-Iruña, che condivideranno con noi la loro esperienza e la loro scelta. Nei paesi baschi, a Pamplona, l’associazione dei fabbri ha preso posizione e ha dichiarato la loro indisponibilità a cambiare le serrature delle case sgomberate: non eseguiranno più gli ordini delle banche che sgomberano e speculano sul bisogno di una casa . Perderanno guadagni sicuri in un mercato purtroppo sempre più florido ma non saranno complici. Un rifiuto che parla della necessità di costruire solidarietà reale, rifiutando di far pagare i costi di questa crisi a chi non l’ha provocata ma ogni giorno sulla propria pelle sempre di più ne paga le conseguenze.

 


IO NON SGOMBERO http://cantiere.org/art-03969/io-non-sgombero.html

Un gesto di solidarietà. Puoi farlo anche tu.

Contro sfratti, sgomberi e pignoramenti, per il diritto alla casa.

Io non sgombero perchè umanamente non è accettabile vavere un’altra famiglia per strada, quando a Milano ci sono già 13mila senza-tetto e 23mila famiglie in lista per la casa popolare.

Io non sgombero perché so che mentre vengono lasciate per strada delle persone ci sono più di 4mila case vuote del patrimonio pubblico e 81mila di quello privato.

Io non sgombero perché so che il 90% degli sfratti è per morosità incolpevole (difficoltà economiche oggettive dovute alla crisi, come la perdita del lavoro).

Io non sgombero perché so che chi ha interesse a mettere una famiglia per strada spesso è complice dell’emergenza abitativa.

Io non sgombero perché prendo una scelta responsabile: faccio obiezione!

E’ partita dal gesto di un vigile che a novembre si rifiutò di eseguire lo sgombero di una donna con tre bambini, la campagna Io Non Sgombero.
E’ una campagna di solidarietà che mira ad alimentare l’obiezione di coscienza di quelle categorie che si vedono usate come strumento per sgomberare e lasciare per strada una famiglia.
Famiglie che sempre di più si vedono costrette a soffrire sulla propria pelle le politiche di lacrime e sangue che i politici criminali e i loro fidi amici speculatori, banchieri e immobiliari ci hanno imposto per “superare” la crisi.
Si tratta di occupanti per necessità, morosi incolpevoli, licenziati, disoccupati, anziani soli, giovani precari, studenti…
Si tratta di quel 99% che è letteralmente strozzato dalla finanza e dalla speculazione.
Si tratta di quel 99% che però è capace ancora di mostrare segni di solidarietà e coraggio, nonostante il ricatto di sanzioni, provvedimenti disciplinari,richiami, licenziamenti e che capisce l’iniquità di svuotare una casa e lasciare una famiglia per strada per un richiamo alla legalità che guarda verso il basso e difende le assurde speculazioni e la mala-gestione che ci porta ad avere più di 4mila case vuote del patrimonio pubblico e 81mila di quello privato per lo più di proprietà di fondi immobiliari al fine di mantenere alto il rendimento finanziario del loro patrimonio.
Se il gesto di rifiutarsi di essere complice di uno sgombero o sfratto diventerà il gesto di molti, se la solidarietà di aiutare il proprio vicino in difficoltà e in pericolo di perdere il tetto diventerà un virus e contagerà altri,probabilmente cambierà qualcosa: perchè di fronte all’impossibilità di eseguire sfratti e sgomberi,di obbligare un lavoratore a fare la guerra a un altro lavoratore, o un vicino al proprio vicino, saranno costretti a riconoscere il problema dell’emergenza abitativa. Se molti altri non solo tra i vigili ma anche tra i pompieri,i lavoratori dell’A2A, i servizi sociali, i fabbri, i medici e via dicendo faranno questo gesto di coraggio, allora non potranno più continuare a svuotare le case, e lasciare le famiglie a dormire in strada. Così, vi invitiamo a capire e supportare quel gesto.
E ancora di più vi invitiamo a riprodurlo se fate parte delle categorie coinvolte, o a unirvi ai picchetti antisfratto o anti sgombero se siete abitanti solidali.

ASIA USB

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