Un centinaio di lavoratrici precarie di terza fascia degli asili nido pubblici di Roma Capitale hanno simbolicamente occupato a fine mattinata la sala della Protomoteca in Campidoglio. Erano ormai le 13 e il sindaco della capitale Gianni Alemanno non si era ancora fatto vedere per l’annunciato incontro con le precarie e altre lavoratrici nell’ambito dell’assemblea indetta dall’Unione Sindacale di Base alla quale hanno partecipato in totale circa 600 donne. “Non ci servono mimose ma un lavoro stabile”, “Assunte subito”, “Concorso per le educatrice degli asili nido comunali”, “Assunzione per le precarie storiche di Roma capitale”, si poteva leggere sugli striscioni e sui cartelli esposti dalle lavoratrici, molte delle quali indossavano una maglietta gialla.
“È stata davvero una bella giornata di lotta” dice Claudia Bruschi, dirigente USB del settore Scolastico Educativo del Comune di Roma. “Le lavoratrici erano così tante che abbiamo dovuto spostare la nostra assemblea dalla Sala del Carroccio alla piazza del Campidoglio”.
“Siamo molto soddisfatte – sottolinea ancora Bruschi – perché è stato bello vedere tante donne determinate a far valere i propri diritti. Durante l’assemblea sono stati messi a fuoco tutti i problemi che attraversano il settore; dalle strutture chiuse alle migliaia di precarie in attesa di percorsi di stabilizzazione. Le lavoratrici hanno poi deciso di rendere visibili i loro problemi ed hanno raggiunto il sindaco presso la sala della Protomoteca, dove si sono unite alle lavoratrici precarie dei servizi amministrativi ed hanno chiesto a gran voce risposte immediate”.
“Forse Alemanno avrebbe preferito la rappresentazione formale di una festa che pretende di ricordare il sacrificio delle donne, ma che poi, nei fatti e nella quotidianità, continua ad ignorare la loro fatica e la loro condizione precaria. Ma ha dovuto ascoltare le nostre richieste – spiega la rappresentante dell’USB – che sono l’apertura immediata e pubblica delle strutture chiuse, l’assunzione di tutte le precarie a copertura dei vuoti d’organico ed infine percorsi selettivi e formativi che diano possibilità di stabilità future alle lavoratrici dei servizi”.
“Il sindaco non ha potuto rifiutare di approfondire queste richieste in un incontro, fissato per il prossimo 12 marzo alle 13.00. La lotta dunque continua e vede ora in campo, in un percorso solidale, educatrici e insegnanti e precarie/i dei servizi amministrativi”.
Le maestre – alcune delle quali precarie da 10 o addirittura 20 anni, chiedono la stabilizzazione e l’assunzione secondo le graduatorie e si dicono contrarie al progetto di privatizzazione degli asili nido.
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