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Milano. I tagli alla sanità chiudono anche i Sert

Proprio in una fase in cui il fenomeno delle dipendenze e del consumo di sostanze risulta sempre più diffuso, la A.S.L. di Milano ha deciso di procedere alla chiusura delle tre sedi operative di Via Boifava, Via Albenga, Viale Suzzani e della Struttura sovradistrettuale di Alcologia.
Tale scelta assunta dalla ASL di Milano come se si trattasse di un adempimento amministrativo come tanti altri porterà inevitabilmente ad un ulteriore peggioramento del livello di assistenza all’utenza ed alla perdita dell’esperienza professionale di intere equipes, maturate in anni di lavoro comune. Le ricadute graveranno quindi sull’intera città.
Alla grave situazione di sofferenza dei servizi (e di chi vi lavora) la ASL di Milano è in grado di rispondere solo con le chiusure di sedi.
Non sfugge a nessuno che i Ser.T., soprattutto quelli ubicati in periferia (dove sono più rilevanti problematiche sociali spesso connesse a comportamenti devianti che creano allarme sociale), siano luoghi e presidi di legalità e di cura che non è possibile dismettere come se fossero luoghi inutilizzati (il solo SER.T di viale Suzzani somministra metadone a più di 250 utenti).
Non si può parlare di politiche di prevenzione serie e credibili se non si garantisce all’utenza più fragile una maggiore facilità di accesso alla cura, con un’adeguata ed equa distribuzione dei servizi sul territorio cittadino.
Con il nuovo Piano di Organizzazione Aziendale (POA) invece intere zone della città (praticamente circa metà del territorio di competenza) verranno private con queste chiusure di sedi erogative, costringendo una elevata quota di utenti (oltre 1000 pazienti) a migrare nelle sedi centrali rimanenti.
La soppressione della SSD Alcologia elimina un organismo di coordinamento proprio dei servizi milanesi specificatamente rivolti alle persone con problematiche correlate alla dipendenza e all’abuso di alcol; fenomeni questi in larga diffusione con ricadute sul piano sanitario, economico, di ordine sociale e familiare.
A chi giova questo modo di gestire i servizi ai cittadini?
Sicuramente non all’utenza che si vedrà sballottata in giro per Milano alla ricerca di una sede. Forse invece risulterà utile alle strutture private (SMI), nate proprio per garantire la somministrazione di quelle terapie che avrebbe dovuto garantire il Servizio Pubblico che si vuole sfasciare.
Oggi è la volta dei SER.T, domani sarà quella dei consultori. Fino a quando dobbiamo subire?
In concomitanza con la presenza del Direttore Generale dell’ASL di Milano a Palazzo Marino per un confronto sui SER.T, il Coordinamento Cittadini e Lavoratori della Sanità di Milano, organizza per martedi 9 aprile dalle ore 16.00
un presidio davanti a Palazzo Marino.

Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=JrjBItEsIeg

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