“Si tratta dell’ennesimo caso di utilizzo improprio dei Vigili del Fuoco, un servizio sociale destinato al soccorso della popolazione, che viene invece coinvolto in operazioni poliziesche, in questo caso contro inermi cittadini senza casa” denuncia l’Usb, che informa di aver già chiesto al ministro degli Interni un incontro urgente sui ripetuti episodi che si stanno verificando negli ultimi mesi in tutto il Paese, dove con minaccia di sanzioni disciplinari i vigili del fuoco vengono costretti ad attività che denotano l’obiettivo di far cambiare pelle al Corpo Nazionale. “Al Prefetto di Roma Pecoraro, ex capo del Corpo Nazionale VV.F., l’USB chiede un tavolo per stabilire come devono essere svolte le procedure ed affrontate le richieste che non riguardano il soccorso, al fine di salvaguardare l’incolumità della popolazione e per la dignità degli stessi lavoratori vigili del Fuoco, che sono preposti al soccorso tecnico urgente per aiutare la popolazione, non certo per reprimerla” conclude il comunicato, invitando tutti i colleghi alla disobbedienza civile contro l’utilizzo in operazioni di polizia.
Intorno alle 9 di questa mattina un ingente spiegamento di forze dell’ordine, tra Polizia e Carabinieri, si è presentato via Viscogliosi a Roma, dove il 6 aprile scorso, nell’ambito del cosiddetto ‘tsunami tour’ dei movimenti di lotta per la casa, una palazzina era stata occupata da una cinquantina di famiglie di senza casa in contemporanea con altri nove edifici in altre zone della città. L’obiettivo delle forze dell’ordine era evidentemente quello di sgomberare la palazzina, ex sede dell’Inps, abbandonata da anni prima che le famiglie ne prendessero possesso. Ma non è stato facile come il previsto, perché occupanti e attivisti dei movimenti hanno opposto resistenza per ore, barricandosi all’interno e affacciandosi alle finestre e ai balconi, minacciando di buttarsi nel vuoto se lo sgombero fosse proseguito. La resistenza degli occupanti ha ritardato di molto lo sgombero, e a Tor Tre Teste è arrivata anche la Finanza in assetto antisommossa.
Fino a che, intorno alle 14, alcuni vigili del fuoco hanno forzato gli ultimi due appartamenti all’interno dei quali si era barricate alcune persone che hanno opposto resistenza passiva e sono state trascinate via di peso.
Intorno alle 12 un corteo di solidarietà composto da un centinaio di persone era partito da un altro spazio occupato, il Metropoliz, in via Prenestina 913. Dopo aver bloccato a lungo via Prenestina, la manifestazione si è diretta verso il palazzo di via Viscogliosi rovesciando e bruciando cassonetti e altri oggetti trovati lungo il percorso, a diversi incroci.
A sgombero avvenuto, i movimenti hanno deciso di mantenere un presidio all’esterno della palazzina, almeno per ottenere che agli occupanti sia consentito di recuperare le loro cose dall’edificio occupato dalla polizia. Per circa un’ora un centinaio di persone hanno premuto sui cordoni della Celere e gridato slogan, denunciando il trattamento brutale ricevuto durante lo sgombero della palazzina, con persone trascinate via per i capelli.
Intanto, sempre durante la giornata, volanti della Polizia e blindati carichi di celerini si sono presentati davanti ad altre occupazioni: l’hotel 4 stelle in via Prenestina, il redicence di Via Tiburtina, il Degage (occupazione studentesca al Salario) e Communia nelle ex fonderie Bastianelli a San Lorenzo. Dall’hotel occupato in Via Prenestina contro i blindati della Polizia sono volati anche sassi.
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