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Coop. “Catia non molla”. Stop a proposte indecenti

Un contratto di 20 ore settimanali in un punto vendita a Formia che deve ancora aprire. Questa la  proposta presentata dalla Unicoop Tirreno a Catia Bottoni,  “recordwoman” della precarietà che in 12 anni ha collezionato 27 contratti a termine con la Coop, nell’incontro avvenuto fra la lavoratrice e la parte datoriale questa mattina presso la sezione soci Coop di Colleferro.
Catia, che oltretutto vive ad oltre 100 chilometri dalla nuova sede di lavoro proposta dalla Unicoop, ha deciso di proseguire la protesta e si è andata nuovamente ad incatenare alla sede dell’Associazione nazionale delle Cooperative di Consumo, in via Guattani 9 a Roma. “Possiamo definirla una ‘proposta indecente’, e purtroppo non si tratta di un film – commenta con amarezza Francesco Iacovone, dell’USB Lavoro Privato – Continuiamo a sostenere Catia e la sua protesta, carica di forza e dignità, emblema di una condizione a cui bisogna mettere uno stop definitivo”.

“Non solo – evidenzia Iacovone – imponendo il rispetto della legge in materia di contratti a termine, legge in sé già blanda, ma trovando soluzioni concrete che consentano a Catia, a cui a breve scadrà l’indennità di disoccupazione, una vita dignitosa per sé ed suoi tre bambini”, conclude il rappresentante dell’USB.
Catia Bottoni si era  incatenata martedi per protesta davanti alla sede dell’Associazione nazionale delle Cooperative di Consumo, in via Guattani 9 a Roma. Durante la giornata i sindacalisti della Usb avevano ottenuto l’incontro col responsabile lavoro e formazione di ANCC Coop il quale, dopo aver sentito Unicoop Tirreno, riferiva che dell’azienda che si era resa disponibile ad incontrare Catia Bottoni lunedì 27 maggio per una proposta di contratto.

 Catia inizialmente,  non aveva ritenuto sufficienti tali rassicurazioni, ma alle 17 d l’altro ieri aveva sospeso la protesta, quando ha avuto la notizia dell’ anticipo dell’incontro a oggi. Ma di fronte alle proposte indecenti della direzione della Unicoop oggi ha deciso di riprendere la protesta sotto la sede della ANCC.

 

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