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Logistica. Manifestazione a Bologna

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da Zic – Zero in condotta

“Nè divieti nè repressione fermeranno gli scioperi. Avanti fino alla vittoria” e “Siamo tutti facchini, scarichiamo austerita’ e crisi”. Sono alcuni degli striscioni portati in piazza dai facchini che oggi, nel centro di Bologna, hanno partecipato alla manifestazione promossa da Si Cobas, Cobas e Laboratorio Crash. Il corteo, partito  poco dopo le 16 da piazza Maggiore, ha percorso via Indipendenza, via dei Mille, via Marconi e via Ugo Bassi, sfilando sotto la Prefettura in piazza Roosevelt per poi concludersi in piazza Nettuno. Almeno un migliaio i manifestanti, moltissimi dei quali migranti, per un corteo che è apparso molto determinato e “carico”.

“Qui a Bologna Granarolo e Coop Adriatica, due fiori all’occhiello della sinistra di questa citta’, hanno licenziato 50 facchini della logistica perche’ avevano osato alzare la testa”, scandisce al megafono un  portavoce dei facchini. “Fino a oggi nessuno sapeva che gli addetti della logistica lavorano come schiavi per 700 euro al mese per arricchire le tasche dei padroni. Sono stati licenziati perche’ hanno alzato la testa. Non solo: la commissione di garanzia ha anche deciso che lo sciopero nella logistica deve essere regolamentato e che il profitto dei padroni deve essere comunque salvaguardato, quindi di fatto i licenziamenti sono giusti. Bisogna reagire, perche’ altrimenti non c’e’ futuro. Noi non ci stiamo. Se voi limitate i diritti di sciopero, noi moltiplichiamo gli scioperi”.

Lungo il corteo i manifestanti hanno rilanciato il boicottaggio dei prodotti Granarolo e scandito slogan contro il prefetto, il questore e la Cgil (in particolare passando davanti alla sede del sindacato in via Marconi). Oltre agli striscioni e alle tantissime bandiere rosse dei sindacati di base, i manifestanti hanno portato in corteo anche numerose scatole di cartone con scritto “Scarichiamo la Granarolo”, “Scarichiamo la crisi”, “Scarichiamo l’austerity”.

Da segnalare, inoltre, che il corteo non è stato seguito solo dalle forze dell’ordine ma anche dai Vigili del fuoco. Uno dei nostri inviati ha chiesto ad un pompiere il perchè di questa presenza in piazza. “Ci ha chiamato la Questura dicendo che ci sarebbe stata la possibilità di dover spegnere degli incendi”, ha risposto il Vigile del fuoco.

Oggi, infine, è scesa in piazza anche la comunità turca di Bologna dopo le proteste, duramente represse dalla Polizia, scoppiate a Istanbul per difendere un parco pubblico al posto del quale si progetta di realizzare un centro commerciale.

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