“I recenti disegni di legge, costituzionale e ordinario, approvati dal Governo e finalizzati alla definitiva cancellazione delle Province e a un verticistico riordino delle Autonomie Locali, in primis Città Metropolitane e piccoli Comuni, sono totalmente da rimandare al mittente”, afferma Roberto Betti, della Direzione Nazionale dell’USB Pubblico Impiego.
“Perfino l’avvio delle Città Metropolitane, che tutti sembrano desiderare, è segnato da ambiguità e contraddizioni interne ai due disegni di legge”, prosegue il rappresentante USB.
“Siamo dell’avviso – incalza Betti – che una riforma delle Autonomie Locali sia necessaria, ma deve servire a migliorare la qualità dei servizi ai cittadini e non a privatizzare pezzi di stato sociale, né a creare esuberi di personale”.
“Per questo, per opporci a quella che definiamo una sorta di ‘congiura dei Pazzi’, abbiamo proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale degli enti locali, in adesione alle più generali vertenze nazionali che ci vedranno scioperare il prossimo 18 ottobre”, conclude il sindacalista.
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