Se Marchionne se ne va e i tre licenziati di Melfi finalmente restano in Fiat ci guadagna il paese.
La sentenza della Cassazione fa giustizia dei licenziamenti discriminatori ed antisindacali contro i tre militanti della FIOM di Melfi che avevano semplicemente scioperato contro carichi di lavoro massacranti. Se Marchionne ora vuole trovare un paese dove si possa sfruttare il lavoro senza la fastidiosa intromissione della legge, del sindacato, delle libertà costituzionali, è bene lasciarlo andare e restituire la Fiat al paese che l’ha sempre sostenuta e finanziata. In Italia c’è bisogno di imprenditori che agiscano nel rispetto delle leggi e dei diritti, mentre non servono proprio coloro che chiedono di eliminare le leggi per poter fare gli imprenditori.
Di questi ultimi ne abbiamo avuti anche troppi ed è bene esportarli all’estero, ammesso che abbiano ancora mercato. Intanto condividiamo la gioia di Antonio Lamorte, di Marco Pignatelli e di Giovanni Barozzino, quella loro e quella di loro familiari che con loro han sofferto in questi anni. La tenacia ed il rigore di questi compagni alla fine hanno avuto giustizia e sono un incitamento a tutte e tutti coloro che non vogliono mollare nella difesa dei diritti del lavoro.
Grazie compagni di Melfi, un grande abbraccio da tutte e tutti coloro che vogliono resistere.
* Ross@
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