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I lavoratori dell’Inps assediano il ministero dell’economia

Da pochi minuti i delegati del Coordinamento nazionale della USB dell’INPS, venuti a Roma dalle diverse regioni per una riunione sindacale, stanno tenendo sotto assedio il Ministero dell’Economia, in Via XX Settembre a Roma.

La protesta è nata spontaneamente, non appena è stato appreso dai delegati che la Ragioneria generale dello Stato ha bocciato la nota di variazione al bilancio 2013 dell’INPS e chiesto il taglio dell’incentivo dei lavoratori. I delegati della USB, che si sarebbero dovuti riunire per due giorni a Frascati, hanno fatto rotta immediatamente sul MEF.

 “A rischio ci sono 300 euro di retribuzione mensile”, spiega Massimo Briguori, dell’Esecutivo nazionale della USB INPS. “la Legge di stabilità 2013 prevede che l’INPS risparmi a regime 532 milioni di spesa. Il Ministero dell’Economia contesta il piano di risparmi dell’ente previdenziale e vuole che 94 milioni siano prelevati dalle tasche dei lavoratori”.

“Non ci stiamo a farci spolpare ulteriormente lo stipendio – attacca il delegato nazionale USB – dopo un blocco dei contratti e delle retribuzioni che va avanti da quattro anni e che ha già prodotto una perdita media di 9.000 euro di salario”.

Briguori denuncia il reale obbiettivo della tenaglia sull’INPS: “Si vuole togliere ogni autonomia e funzionalità all’ente previdenziale e trasformarlo in un ente assistenziale, che eroghi assegni sociali, mettendo una pietra tombale sul sistema previdenziale pubblico”.

“Oggi siamo qui per difendere i nostri stipendi – conclude il delegato della USB – ma il 18 ottobre con lo sciopero generale proclamato da USB e da altri sindacati di base scenderemo in piazza a Roma anche per il rilancio della previdenza sociale pubblica, per riprenderci il welfare, per reclamare occupazione e reddito. Sappiano, governo e amministrazione, che se proseguirà l’attacco alle retribuzioni, nelle prossime settimane sarà  a rischio la funzionalità delle sedi INPS”.

 

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