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Lavoratori TNT e DHL licenziati. Blitz alla sede di Confetra

Stamattina a Roma un blitz determinato ma pacifico organizzato dal Collettivo Militant ha denunciato i licenziamenti politici di alcuni lavoratori della logistica che la scorsa settimana avevano scioperato per migliori condizioni salariali e di lavoro a Roma, e contro i quali DHL e TNT hanno risposto con il pugno di ferro. Di seguito il comunicato.

Lo sciopero non é reato! Giù le mani dai lavoratori della logistica!

Questa mattina 30 lavoratori e militanti politici del “Collettivo Militant/Noi Saremo Tutto” hanno occupato per alcuni minuti la sede romana di Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica) in via Panama 62.

Durante l’azione in appoggio alle lotte che in questi mesi hanno coinvolto i magazzini di tutta Italia sono stati scaricati all’interno dei locali numerosi pacchi di rifiuti a simboleggiare l’accordo spazzatura firmato lo scorso 1 agosto sulla pelle di migliaia di operai costretti a lavorare, anche con il beneplacito dei sindacati confederali, in condizioni di assoluta precarietà.

A ciò si deve aggiungere il gravissimo comportamento delle aziende del settore (DHL e TNT) che, a seguito dello sciopero dello scorso 25 ottobre, hanno licenziato arbitrariamente 17 lavoratori “rei” di aver solo partecipato allo sciopero e manifestato davanti ai cancelli delle aziende (hub di Fiano Romano e Via di Salone).

La logistica muove oggi il 10% del PIL europeo, con circa 600 aziende di soli corrieri in Italia, un fatturato di settore di miliardi di euro all’anno e una crescita costante (nonostante la crisi) che nel 2012 ha portato in Italia ad un incremento dei ricavi del 2,4%, la maggior parte a beneficio di grandi imprese quali DHL, TNT, Bartolini e SDA.

Un sistema produttivo che si basa sul sistematico sfruttamento dei lavoratori, che nonostante siano la forza motrice di un settore ancora a bassa meccanizzazione, rappresentano per le aziende nazionali e multinazionali solo un esercito di invisibili nascosti dietro le cooperative cui appaltano il lavoro di facchini e fattorini.

Un esercito che costa alle imprese una piccola percentuale del loro fatturato, ma che sistematicamente diventa la prima spesa da “ridimensionare” o da tagliare in caso di difficoltà o di “riorganizzazione” per ottenere maggiori profitti. Migliaia di lavoratori, di cui la maggior parte provenienti da Africa, est Europa e Sud America, sono costretti in condizioni di totale sfruttamento e tenuti costantemente sotto ricatto dalle aziende e dai “caporali” delle cooperative.

Da qualche tempo in tutta Italia i lavoratori dei magazzini della logistica si stanno opponendo a questo stato di cose mobilitandosi in una lotta di rivendicazione per il miglioramento delle proprie condizioni dimostrando di avere la capacità e la forza di bloccare un intero settore produttivo e di creare enormi perdite economiche a chi fa profitti sulla loro pelle. 

Solidarietà ai 17 lavoratori vigliaccamente licenziati da DHL e TNT!

Collettivo Militant:  www.militant-blog.org

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