La Coop, dopo averla lasciata senza reddito dal 2009 a seguito di una cessione di ramo d’azienda giudicata illegittima dal Tribunale, “obbligata” al reintegro dal polverone mediatico e dall’interessamento parlamentare che la triste vicenda ha sollevato, compie la sua rappresaglia. La nuova se de di lavoro di Lucia sarà Orbetello(GR), ad oltre 400 km dalla sua residenza che si trova a Solofra (AV).
Il grido di dolore di Lucia, amplificato dall’USB, era arrivato fino in Parlamento e alla vicenda si sono interessate le deputate Silvia Chimienti e Gessica Rostellato (M5S, commissione Lavoro Camera) e Ileana Piazzoni (SEL), che ha depositato assieme al collega Giancarlo Giordano, finanche una interrogazione parlamentare alla Camera.
A seguito del presidio e della conferenza stampa sulle discriminazioni subite dalle lavoratrici Coop, organizzati dall’USB il 6 febbraio a Roma, di fronte alla sede dell’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumo, Unicoop Tirreno si è impegnata ad ottemperare alle sentenze reintegrando la lavoratrice e pagando le retribuzioni arretrate.
La vicenda lascia senza fiato perché sono ancora la dignità del lavoro e della donna ad essere umiliate profondamente da questa vertenza. Un braccio di ferro senza alcun senso tra un’azienda che nella propria carta dei valori assicura il rispetto dell’equità e della dignità delle perone e una lavoratrice, madre di due figli, che ha come unica colpa quella di rivendicare un sacrosanto diritto e come pena l’esilio; l’ennesimo episodio che testimonia la perdita di credibilità della cooperazione nel nostro paese e la negazione di quanto minimamente necessario per contrastare la violenza di genere.
L’USB, nel sostenere incondizionatamente la lotta di Lucia, rivolge un nuovo appello a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici, alle associazioni, e a quanti, uomini e donne, lottano nel nostro paese per il diritto ad una vita ed un lavoro sicuri e dignitosi, affinché non facciano mancare il loro sostegno e la loro solidarietà ad una donna che è l’emblema di una condizione inaccettabile che stride fortemente con i principi ispiratori della cooperazione.
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