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Firenze. Renzi se ne va, i lavoratori comunali lo contestano nuovamente

E alla fine prima della scadenza del mandato il nostro datore di lavoro pro tempore ci ha lasciati, si colui che dichiarava che il lavoro di Sindaco è il più bel lavoro al mondo, con lui ci hanno lasciato e ci lasceranno tanti altri soggetti legati a quel carro, non certo per lidi remoti, ma per più comodi e importanti incarichi  !

Ma non ci interessa qui polemizzare politicamente, su questo, saranno i cittadini a giudicare. Ci interessa invece ricordare cosa hanno rappresentato per noi lavoratrici e lavoratori del Comune di Firenze questi cinque anni.

Cinque anni contrassegnati da un crescente attacco da parte del nostro datore di lavoro, alle nostre condizioni  e ancor più ai nostri diritti e alla nostra dignità di lavoratori e lavoratrici. Sin dall’esordio siamo stati apostrofati come fannulloni prima e  fantozzi poi, ha cercato di costruire intorno a noi, grazie anche alla stampa asservita, un immagine di parassiti scansafatiche, sempre scontenti, che si mettono in coda mezzora prima del termine dell’orario di lavoro davanti a un lettore di badge, preparando così il terreno all’attacco diretto alle nostre condizioni salariali. Attacco che ha colpito grazie anche al “Teorema MEF” e alla incapacità della parte pubblica politica e non, pesantemente le nostre buste paga, cancellando di fatto 10 anni di contrattazione decentrata.

Ma Lui è stato non solo il potente nemico dei lavoratori del Comune ma anche quello che ha privatizzato il Trasporto Pubblico Locale, attaccando in modo frontale i lavoratori di ATAF, così come ha fatto con i lavoratori del Maggio Musicale, così come non ha avuto il minimo rispetto per i commessi del centro di Firenze.

Insomma nel suo ruolo di primo cittadino,è stato il nemico giurato di tutti i lavoratori di questa città, e dei propri rappresentanti. Lui se ne va ma lascia i lavoratori dei servizi di Firenze sotto un mare di macerie.

Pur nella difficoltà dei tempi,occorre sconfiggere la sfiducia e rilanciare la mobilitazione e la lotta per riconquistare passo dopo passo tutto il terreno (diritti e salario) che ci hanno sottratti.

“Per quanto ci riguarda siamo sempre stati e saremo in prima fila in tutte le iniziative che saranno organizzate e proposte, così come anche lunedi 17 Febbraio siamo stati sotto Palazzo Vecchio per dare a modo nostro il saluto al nostro datore di lavoro!” denuncia l’Unione Sindacale di Base.

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