La forte svolta nei toni e nelle azioni che la Prefettura e la Questura stanno palesando è decisamente preoccupante. L’operazione preventiva dispiegata contro 17 attivisti dei movimenti per il diritto all’abitare, alcuni dei quali delegati dell’As.I.A./USB, la conferenza stampa che il 13 febbraio ha illustrato le motivazioni delle misure cautelari, le parole del capo dell’ufficio territoriale di governo Pecoraro a proposito della importante esperienza del teatro Valle, appaiono iniziative decisamente minacciose.
Le pratiche messe in campo in tanti quartieri di Roma, dove occupazioni abitative e di spazi sociali si intrecciano con le lotte per difesa dei beni comuni e contro il consumo di suolo, le privatizzazioni e le dismissioni, rappresentano nuove forme di riuso della città e di fatto disegnano un urbanistica che contrasta fortemente con la rendita e con la speculazione.
Questo è quello che si vuole colpire. Temiamo che dopo le misure cautelari possa avviarsi una stagione di sgomberi, che andrebbero a sommarsi alle migliaia di sfratti previsti ed in esecuzione per il 2014. Un’emergenza sociale che si intende contrastare con gli strumenti dell’ordine pubblico, magari supponendo che la politica non possa svolgere nessuna funzione in questo momento di grande crisi economica.
Non resteremo a guardare ciò che accade senza fare la nostra parte. Riteniamo grave e inaccettabile quello che sta accadendo, per questo chiediamo l’immediato ritiro delle misure cautelari a cui vengono costretti dal 13 febbraio numerosi attivisti e siamo vicini a Luca e Paolo che da ieri hanno iniziato lo sciopero della fame. Chiamiamo le istituzioni locali a svolgere con maggior forza la loro funzione di prossimità e dare corso con urgenza alle misure previste dalla delibera regionale sull’emergenza abitativa, soprattutto attraverso interventi di rigenerazione urbana utilizzando il patrimonio pubblico disponibile.
Consideriamo inoltre ad alto rischio per un nuovo consumo di suolo il cosiddetto “piano casa” della Regione Lazio. Temiamo che le correzioni apportate al piano Ciocchetti siano dettate più dagli interessi dei signori del cemento che dalle necessità abitative regionali, auspichiamo perciò un confronto con i movimenti per il diritto all’abitare, finora decisamente scansato dall’assessore alle politiche del territorio e della tutela ambientale Civita.
Per questo giovedì 27 febbraio ci mobiliteremo con i movimenti sociali di questa città e parteciperemo al corteo che partendo dalla Piramide vuole arrivare sulla piazza del Campidoglio.
ASIA-USB – Coordinamento Nazionale
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