Il Congresso della Cgil si sta svolgendo in un contesto degno dei regimi fascisti. E del resto non sono pochi – noi tra questi – a ravvisare nel “testo unico” sulla rappresentanza sindacale (siglato il 10 gennaio tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria) sia parecchi “profili di incostituzionalità, sia una inquietante somiglianza con il “patto di Palazzo Vidoni”, del 1925.
Un’altra prova è data dalla decisione presa dalla maggioranza della “Commissione di garanzia” – la struttura che dovrebbe “certificare” la regolarità delle votazioni congressuali – di “secretare” i risultati elettorali. Chi è che si prenderà dunque l’incarico di redigere “le classifiche” in base alle quali dovranno poi esser nominati i delegati al congresso?
Qui di seguito la nota diramata dai coordinatori del documento alternativo, “Il sindacato è un’altra cosa”. Nome quasi profetico, a questo punto.
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Chi certificherà i dati del congresso?
Oggi la Commissione nazionale di Garanzia secreta i dati delle risultanze dei congressi di base
Protesta dei rappresentanti del documento “Il sindacato è un’altra cosa”
Comunicato del Coordinamento nazionale
Fabrizio Burattini e Barbara Pettine, componenti della commissione nazionale di garanzia congressuale e rappresentanti del documento di minoranza “il sindacato è un’altra cosa” (primo firmatario Cremaschi) sono usciti per protesta dalla riunione della Commissione in quanto, nonostante fosse previsto che nella sessione di oggi si esaminassero i dati riepilogativi dei voti congressuali, ad inizio riunione a richiesta di Burattini di poter avere visibilità dei tabulati dei dati fin’ora disponibili, il Presidente ha risposto con un diniego netto affermando che non era possibile consultare alcun documento cartaceo e, successivamente imposto di interrompere ogni ulteriore visione dei dati.
La motivazione addotta è stata quella della assoluta parzialità dei dati (risultano per ora registrati sul data base nazionale solo i verbali che riguardano una platea congressuale di circa il 60% del totale).
“Decisione gravissima e lesiva delle prerogative dei componenti la Commissione di garanzia, che tra i loro compiti avrebbero proprio quella di verificare la correttezza dell’andamento e degli esiti congressuali”, hanno protestato Burattini e Pettine, che a questo punto per segnalare il proprio completo dissenso con quanto imposto dal presidente e condiviso dalla maggioranza della Commissione, hanno deciso di abbandonare la riunione.
Poiché la commissione nazionale si riunirà nuovamente solo il 12 marzo pv., data per la quale si saranno già svolti tutti i congressi territoriali di categoria, delle camere del lavoro e di quasi tutti i regionali, è evidente che tutte queste assisi si svolgeranno in mancanza di qualsiasi certificazione ufficiale dei dati da parte del centro confederale e in una condizione in cui nei fatti sarà impedito alla minoranza congressuale di avere cognizione esatta degli andamenti congressuali e poter svolgere il ruolo istituzionale di verifica e controllo nell’ambito della Commissione nazionale.
Questa sì che è pari dignità e trasparenza di gestione!
Coordinamento nazionale “il Sindacato è un’altra cosa”
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